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EnergiaPrimo piano Gio 01 dicembre 2022

La Ue vuol imporre un tetto di 60 dollari al barile sul greggio russo

I 27 Stati dell'Ue stanno discutendo l'introduzione di un tetto al prezzo del greggio esportato dalla Russia via mare a 60 dollari al barile. La Ue vuol imporre un tetto di 60 dollari al barile sul greggio russo URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA
Redazione Verità&Affari
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Una discussione paradossale

I 27 Stati dell’Unione Europa stanno discutendo l’introduzione di un tetto al prezzo del greggio esportato dalla Russia via mare a 60 dollari al barile. E’ l’ultima proposta della Commissione europea, scesa dai 65-70 dollari della settimana scorsa in seguito alle pressioni degli Stati baltici. Per farsi un’idea, oggi il Brent viaggia attorno agli 88 dollari al barile, il Wti a 82 dollari.

“Il nuovo livello in discussione è ora di 60 dollari al barile, ma i colloqui vanno avanti”, ha detto alla Reuters un diplomatico europeo a conoscenza del dossier. Parallelamente a Bruxelles si discute anche di un nono pacchetto di sanzioni.

La discussione sul tetto al prezzo è paradossale per due motivi. Anzitutto, perché il tetto al prezzo non riguarda l’Europa, che ha deciso (con qualche eccezione) l’embargo al petrolio russo a partire da lunedì. Quindi in questo momento gli Stati europei stanno discutendo di una cosa che non li riguarda direttamente, ma che riguarderebbe altri acquirenti di petrolio russo, dall’India alla Cina, che però non è affatto detto che siano disposti ad accettare un tetto fissato da altri. Tanto più che il presidente russo Vladimir Putin ha già fatto sapere che non venderà petrolio a chi proverà a imporre un tetto al prezzo.

Il secondo paradosso riguarda il fatto che il price cap è in realtà un tentativo di rimediare agli effetti collaterali dell’embargo Ue. Quest’ultimo, infatti, prevede il divieto alle compagnie europee di prestare servizi assicurativi alle navi che trasportano greggio russo, anche se destinato a paesi extra-europei. In questo modo però, se i russi non riusciranno a trovare servizi alternativi a quelli occidentali, si rischia di mettere fuori mercato ingenti quantità di greggio, col risultato di spingere i prezzi verso l’alto.

L’embargo al petrolio, che partirà lunedì, è la prima tappa di un boicottaggio europeo che proseguirà a febbraio, quando entrerà in vigore l’embargo al gasolio russo.

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