Uniper, la Germania completa la nazionalizzazione - V&A
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EnergiaPrimo piano Gio 22 dicembre 2022

Uniper è dello Stato: la Germania nazionalizza il suo colosso dell'energia

Il governo tedesco ha acquistato oggi il 99% delle azioni del gigante del gas Uniper. L'operazione costerà 34,5 miliardi. Uniper è dello Stato: la Germania nazionalizza il suo colosso dell'energia Un impianto di stoccaggio di Uniper
Redazione Verità&Affari
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La nazionalizzazione di Uniper

La Germania ha completato la nazionalizzazione dell’azienda energetica Uniper. Si tratta del più importante importatore tedesco di gas, entrato in crisi in seguito al taglio delle forniture da parte di Mosca, che lo ha costretto ad approvvigionarsi sul mercato libero a costi stellari. 

La nazionalizzazione potrà avere un costo complessivo massimo di 34,5 miliardi di euro. Lo scorso  il 20 dicembre la Commissione europea ha dato il suo benestare. Per il momento Uniper potrà contare su un aumento di capitale di 8 miliardi di euro, ma è già previsto un secondo aumento futuro da 25-26,5 miliardi. 

“Come deciso nel settembre 2022, il governo federale acquisisce circa il 99% delle azioni della società. La partecipazione dello Stato serve a garantire la fornitura di energia in Germania”, si legge in un comunicato congiunto dei ministeri tedeschi di Economia e Finanze. 

L’operazione è sostenuta tramite il nuovo fondo tedesco da 200 miliardi contro il caro-energia che tante polemiche ha provocato tra i partner europei, soprattutto quelli che, non avendo la disponibilità di bilancio della Germania, avrebbero voluto una risposta europea.

I problemi dell’azienda

Ad agosto Uniper aveva accusato una perdita netta di 12,3 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno. Tutte da imputare alle tensioni tra Occidente e Russia e alla conseguente riduzione dei flussi di gas da Mosca. Uniper ha dovuto ricorrere al mercato spot dove nel frattempo i prezzi erano saliti a livelli record. Ma nel contempo doveva rispettare i contratti di fornitura con i propri clienti, a prezzi notevolmente più bassi. A furia di tirarla la corda si è spezzata ed è dovuto intervenire lo Stato.

A questo si aggiunge pure una svalutazione da quasi 3 miliardi di euro per il mancato avvio del gasdotto Nord Stream 2, sul quale Uniper aveva investito. Il gasdotto non è mai stato inaugurato, come atto di ritorsione anti-russa da parte della Germania dopo l’invasione dell’Ucraina. Ma a rimetterci è stata anche Berlino.

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