L’Europa si arma e apre il portafoglio. Chi ci guadagna?
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EuropaIn evidenza Mar 02 agosto 2022

L’Europa si arma e apre il portafoglio. Chi ci guadagna?

L’impulso decisivo è arrivato con il conflitto in corso in Ucraina. Dopo che tanto se n’è parlato e tanto è stato sponsorizzato. L’Europa si arma e apre il portafoglio. Chi ci guadagna?
Carmine Gazzani
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Carmine Gazzani

Le spese militari in Europa

L’impulso decisivo è arrivato con il conflitto in corso in Ucraina. Dopo che tanto se n’è parlato e tanto è stato sponsorizzato, alla fine il Fondo Europeo della Difesa è diventato realtà. Parliamo del primo step, concreto, in vista di una Difesa comunitaria a tutti gli effetti che ponga l’Ue alla stregua degli Stati Uniti, della Cina e della stessa Russia. Il primo passo è stato compiuto lo scorso 19 luglio quando la Commissione europea ha formalizzato la proposta di un regolamento per incentivare, anche attraverso una task force dedicata, gli acquisti collaborativi di materiali d’armamento. In ballo, d’altronde, ci sono circa 8 miliardi di euro spalmati nel bilancio pluriennale 2021-2027.

Da qui si è cominciato a fare sul serio con l’obiettivo, spiegano i documenti ufficiali Ue, da una parte «di evitare che la corsa agli acquisti, dovuta alla necessità di rimpiazzare le armi cedute all’Ucraina, provochi aumenti eccessivi dei prezzi e incertezza nei tempi di consegne, a discapito soprattutto dei Paesi più piccoli», e dall’altra di «incentivare gli acquisti cooperativi e rafforzare la base industriale europea, ancora molto frammentata e troppo legata ai mercati nazionali».

E proprio in questi giorni sono stati annunciati i primi 61 progetti “armati” sponsorizzati da vari consorzi (formati da Stati, aziende, ma anche come vedremo università e centri di ricerca) che riceveranno, in totale, 1,2 miliardi di euro. E l’Italia giocherà un ruolo centrale considerando che gli enti nostrani che partecipano ai progetti selezionati sono 156 (su 692 complessivi). Soltanto la Francia (che ne ha 178) ci supera. Ma, d’altronde, sono rappresentati tutti i Paesi membri, eccezion fatta per la Danimarca.

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