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AperturaEuropa Sab 18 marzo 2023

Casa e auto green, Timmermans preme perché vuole chiudere la partita prima di fine mandato

Il vicepresidente della Commissione europea mette fretta su auto e casa green: nel 2024 scade il mandato, e con il nuovo Parlamento... Casa e auto green, Timmermans preme perché vuole chiudere la partita prima di fine mandato Frans Timmermans
Redazione Verità&Affari
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Casa e auto green, Timmermans non molla

Auto elettrica e casa green: il ritornello dell’Europa non si mette in pausa e continua a risuonare, spaventoso, nelle orecchie degli italiani. Due mazzate per le tasche degli italiani che il governo sta provando a contrastare o a rendere meno pesanti, con iniziative di buon senso. Ma il pressing dell’Ue non si attenua e lo fa dalle colonne della Repubblica e della Stampa tramite le parole del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. “L’Italia deve fare delle scelte. Un’economia non può crescere su una terra morta. Dunque non ci può essere opposizione fra ambiente, difesa del clima ed economica”. E dunque avanti tutta su auto elettrica e direttiva europea sulle case green, senza ripensamenti per delle misure dall’utilità dubbia, soprattutto l’auto elettrica, ma che, di sicuro, si trasformeranno in salassi per le tasche dei cittadini e in danni permanenti per l’economia e il tessuto industriale europeo.

A spiegare perché la discussione non vuole essere aperta è Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Timmermans “ha una posizione molto dura e molto netta. Siamo nell’ultimo anno di commissione e c’è un’accelerazione per chiudere alcune partite che sono le sue bandiere”. La Commissione europea, infatti, terminerà il suo mandato nel 2024 e non è detto che con il nuovo Parlamento le priorità su temi così controversi non cambino. 

Pichetto Fratin: “Sull’auto si apra ai biocarburanti”

Ma cos’ha detto Timmermans? Ha confermato di non avere nessun ripensamento sui due temi caldi che stanno dividendo l’Europa. Il vicepresidente della Commissione, a Repubblica, sostiene che, sull’auto, “l’Europa lascia all’industria la scelta della tecnologia. Non siamo noi che diciamo che cosa devono usare, ma dal 2035 le macchine prodotte in Europa saranno a zero emissioni. Questo non vuol dire che le altre auto non ci saranno più. Le vetture con il motore a combustione ci saranno ancora, ma le nuove macchine non potranno emettere Co2”. Di fatto quindi ributtando la palla nel campo di Germania e Italia.

L’Italia però non vuole piegarsi e punta a inserire nell’accordo la possibilità di produrre motori a combustione anche dopo il 2035. “Quello che stiamo chiedendo è di attenerci alla parte scientifica e non solo a quella ideologica. Se il nostro obiettivo è la decarbonizzazione l’elettrico è il veicolo principale per farlo, ma non l’unico”. Il governo non vuole impedire la diffusione dell’elettrica, ma vuole che non sia “una normativa europea ad obbligare all’elettrico. Ci sono evoluzioni del motore endotermico che permettono di utilizzarlo con carburanti sintetici come dice la Germania, senza dimenticare biocarburanti come dice l’Italia che è l’unico a produrli in questo momento. Italia e Germania sono gli unici a porre i problemi perché sono in una situazione diversa”.

Per la casa costi enormi

Timmermans non ha mitigato la sua posizione anche sulla direttiva sulla casa green. Alla Stampa ha spiegato che “non è vero che il 70% delle case italiane deve essere rinnovato in pochi anni”, ma che la prima tranche di edifici da ristrutturare riguarderà “al massimo il 15 % meno efficiente degli stabili”.

Tuttavia i numeri dicono altro: “Abbiamo 31 milioni di immobili, di questi 20 milioni dovrebbero essere adeguati. Togliamo quelli vincolati e ne rimangono 11 milioni. Il mio ragionamento è: se con 110 miliardi ne abbiamo adeguato 360 mila – ha detto Pichetto Fratin riferendosi ai danni provocati ai conti pubblici dal Superbonus – per 11 milioni quanti soldi servono?”. I costi sarebbero spaventosi e a pagare sarebbero Stato e cittadini. 

Italia leader nell’economia circolare

Mentre si discute di casa e auto green, l’Italia continua a fare la sua parte nel riciclo. “L’Italia è leader in Europa nell’economia circolare e intendiamo mantenere questo primato. Stiamo lavorando in sede comunitaria a difesa di un modello vincente nazionale, che altri Paesi vorrebbero invece mettere in discussione”, ha detto Pichetto Fratin, in occasione della Giornata mondiale del riciclo.

“In quasi tutte le frazioni di imballaggio – aggiunge Pichetto – l’Italia già oggi supera ampiamente i target europei, segno di un impegno costante di un sistema che non smette di investire nella sostenibilità, ottenendo risultati lusinghieri. La Strategia nazionale per l’economia circolare e i programmi per la prevenzione e la gestione dei rifiuti ci forniscono quel quadro d’insieme che serve a raggiungere gli obiettivi”. Una leadership che si rafforzerà ancora: con il Pnrr, di recente, è stato il via libera a 192 progetti in economia circolare. 

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