Delespaul, l’uomo di Parigi in Italia: «Così si vince. Occasione dal Recovery»
Il numero uno della Camera di commercio francese in Italia (CCI France Italie), Denis Delespaul, uno dei massimi esponenti d’Oltralpe.
Il numero uno della Camera di commercio francese in Italia Delespaul
Dall’esempio di Leonardo Del Vecchio come capitano d’impresa fra Francia e Italia, alle partite Generali e Mediobanca passando per l’opportunità del Pnrr, il Trattato del Quirinale e un rinnovato asse fra Parigi e Roma che abbia come cuore la questione energetica. Il numero uno della Camera di commercio francese in Italia (CCI France Italie), Denis Delespaul, uno dei massimi esponenti d’Oltralpe nel nostro Paese dopo l’ambasciatore e il console, è un fiume in piena nel descrivere quella che è ormai la necessità di risaldare le relazioni fra Francia e Italia.
Nella sua visione, bisogna mettere da parte l’inutile, al limite dannoso, story telling di prede e predatori del sistema economico e ragionare su cosa si può fare insieme soprattutto ora che la crisi economica morde il freno, la guerra è una realtà vicina e i prezzi dell’energia sono alle stelle. «Nel 2017 la Camera di commercio che dirigo premiò Leonardo Del Vecchio per quella fantastica operazione che è stata la fusione fra Luxottoxa ed Essilor – ricorda – certo non sono mancate le difficoltà come in tutte le aggregazioni. Ma alla fine il risultato è stato eccezionale: 140mila posti di lavoro e un campione mondiale dell’occhialeria. Un vero esempio di come si fa impresa. Purtroppo, anche in Francia di imprenditori così, ce ne sono sempre meno».
C’è sempre più spazio per la finanza e per i manager che però hanno una responsabilità di primo piano non solo nei confronti del mondo del lavoro, ma anche verso gli Stati. La partita Generali-Mediobanca, di cui Del Vecchio è stato un grande protagonista, ne è forse l’esempio. «Guardi innanzitutto, anche ora che Del Vecchio non c’è più, a guidare EssilorLuxottica resta un italiano – prosegue – Ciò testimonia che il punto non è il passaporto. Ma il merito. Forse qualcuno in Francia si è lamentato del fatto che sia un italiano, Luca De Meo, a guidare Renault? Non mi sembra. Lo sa perché? Conta il merito. Questo vale anche per Philippe Donnet (Generali, ndr) che ha una lunga esperienza in campo assicurativo».
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