Germania a caccia di gas nel Mare del Nord, via alle perforazioni
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Europa Gio 13 ottobre 2022

La Germania va a caccia di gas nel Mare del Nord, via alle perforazioni

Il governo tedesco apre alle perforazioni nel Mare del Nord alla ricerca di gas, al fine di far fronte alla crisi dell'energia. La Germania va a caccia di gas nel Mare del Nord, via alle perforazioni
Redazione Verità&Affari
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La ricerca di gas nel Mare del Nord

Il governo tedesco apre alle perforazioni nel Mare del Nord alla ricerca di gas, al fine di far fronte alla crisi dell’energia. È quanto riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, ricordando che il patto di coalizione su cui si fonda l’esecutivo formato da Partito socialdemocratico tedesco (SpD), Verdi e Partito liberaldemocratico (Fdp) esclude tali attività. In particolare, nel documento si legge che le tre forze politiche non intendono rilasciare “nuove autorizzazioni per la perforazioni” alla ricerca di petrolio e gas nelle acque tedesche del Mare del Nord e del Mar Baltico “oltre i permessi operativi quadro concessi”.

Ora, interpellato da “Handelsblatt”, il ministero dell’Economia e della Protezione del clima ha affermato: “In linea di principio, si applica la dichiarazione dell’accordo di coalizione, ma la situazione attuale richiede decisioni adeguate”. Per il quotidiano tedesco, ciò rende più probabili progetti di esplorazione nella parte tedesco-olandese del Mare del Nord. Intanto, alla fine di settembre, la società olandese One Dyas ha assunto la decisione finale di investimento per la produzione di gas nel giacimento N05-A nel Mare del Nord, che si estende nelle acque di Paesi Bassi e Germania. La piattaforma di perforazione sarà eretta nell’area sotto sovranità olandese, “nelle immediate vicinanze del confine tedesco”.

Inizialmente ostile, la Bassa Sassonia, che si affaccia su quelle acque, sostiene il progetto dall’avvio della guerra in Ucraina per fronteggiare la crisi dell’energia. A luglio, il ministro dell’Economia del Land, Bernd Althusmann e l’amministratore delegato di One Dyas, Chris de Ruyter van Steveninck, hanno firmato una dichiarazione comune sulla produzione di gas nel Mare del Nord. L’Ufficio statale per le miniere, l’energia e la geologia della Bassa Sassonia (Lbeg) ha quindi rilasciato il permesso di estrazione per la parte dell’N05-A nelle acque della Germania. Ora, “il governo federale sembra seguire il corso della Bassa Sassonia” ed è “in stretto contatto con i Paesi Bassi al fine creare i requisiti di diritto internazionale per il progetto”.

Questo cambio di rotta rappresenta un segnale per i progetti futuri. L’No5-A è, infatti, soltanto uno dei numerosi giacimenti di gas nelle acque tra Germania e Paesi Bassi, noti come Gems. Intanto, l’Lbeg ha recentemente concesso a One Dyas il permesso di estrazione per un altro sito nella stessa area. Il volume di produzione previsto per l’N05-A e i giacimenti immediatamente adiacenti è compreso tra 4,5 e 13 miliardi di metri cubi, mentre il potenziale di tutti i Gems è stimato fino a 60 miliardi di metri cubi.

Tuttavia, lo sfruttamento di queste risorse potrebbe incappare in degli ostacoli a seguito delle elezioni tenute in Bassa Sassonia il 9 ottobre. A seguito del voto, nel Land dovrebbe formarsi con ogni probabilità un governo formato da SpD e Verdi. Durante la campagna elettorale, gli ecologisti hanno chiesto “l’immediato stop ai nuovi permessi di esplorazione e produzione” di gas e petrolio nel Mare del Nord.

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