Che cos'è il Nutriscore e perché fa così tanta paura all'Italia
In uno dei suoi ultimi interventi prima di lasciare il ministero dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli ha parlato del Nutriscore.Che cos’è il Nutriscore
In uno dei suoi ultimi interventi prima di lasciare il ministero dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli ha parlato delle battaglie portate avanti del governo uscente contro il Nutriscore. Il sistema di etichettatura a semaforo che alcuni Paesi dell’Ue vorrebbero adottare e che potrebbe affossare il made in Italy se entrasse in vigore. Questo metodo nato in Francia valuta i prodotti alimentari in commercio a seconda di principi nutrizionali. Il problema, secondo alcuni, è che i parametri scelti sono arbitrari. La conseguenza è che eccellenze come l’olio d’oliva siano considerate secondo questa valutazione meno salubri di altri come patatine fritte ad esempio.
Le parole del ministro Patuanelli
“Quando abbiamo iniziato questo mandato, la battaglia sul Nutriscore sembrava totalmente persa oggi invece possiamo dire che forse la partita è chiusa ma per l’etichetta a semaforo”. Così ha detto Patuanelli a margine del Consiglio Agrifish in Lussemburgo. A gennaio, d’altronde, la presidenza di turno dell’Ue passerà alla Svezia, Paese che insieme ad altri scandinavi ha già adottato un sistema diverso dal Nutriscore. In questo contesto la Commissione europea ha ricordato che, in ogni caso, “non è stata ancora stata presa una decisione su come l’etichettatura degli alimenti sarà esattamente inquadrata e regolamentata”.
La proposta di etichettatura
La proposta sarà formulata nei prossimi mesi e, come ha specificato Bruxelles, “si baserà su dati scientifici e in particolare sul parere pubblicato dall’Efsa relativo al profilo dei nutrienti e sull’ultima relazione del Centro Comune di Ricerca” sull’etichettatura degli alimenti. Anche la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione Ue, Dg Sante “ha esplicitato la propria posizione ritenendo che vi siano delle necessità di informazione del consumatore che vanno ben oltre un colore di un semaforo”, ha aggiunto Patuanelli.
Come funziona il Nutriscore
Il Nutriscore è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia, pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare grazie all’utilizzo di due scale correlate: una a colori divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, e una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E. Il calcolo del punteggio considera sette diversi parametri di informazioni nutritive per 100 g di cibo e 100ml di bevande. Un alto contenuto di frutta e verdura, fibre e proteine promuove ad esempio un punteggio più alto, mentre un alto contenuto di energia, zucchero, acidi grassi saturi e sodio si traduce in un punteggio negativo. È stato sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi denominato EREN (Equipe de Recherche en Epidémiologie Nutritionnelle), guidato dal nutrizionista Serge Hercberg, che si basa sulle tabelle nutrizionali della Food Standards Agency del Regno Unito, il cui corrispondente sistema “traffic lights” è stato messo in discussione dagli esperti proprio per alcune catalogazioni.
Il caso di olio d’oliva e prosciutto
Una di queste riguarda l’olio d’oliva e il prosciutto che secondo il sistema riceverebbero rispettivamente la d e la e. Quindi una valutazione paradossalmente inferiore rispetto alle patatine fritte in busta (C) e ai burger vegetali (D). Altro paradosso è il confronto tra Parmigiano reggiano, voce importantissima del nostro export, che ha una valutazione più bassa (D) rispetto alla Coca cola zero che ha addirittura una B. “Non possiamo accettare che venga svilito un prodotto, simbolo della Dieta Mediterranea, unanimemente considerato un farmaco naturale per le sue qualità antinfiammatorie e antiossidanti – aveva commentato Unaprol qualche tempo fa “dobbiamo combattere strenuamente questo sistema ideato solo per danneggiare l’Italia e i suoi prodotti più importanti”.