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EuropaPrimo piano Mar 14 febbraio 2023

Patto di stabilità, gettate le basi ma Italia e Germania molto lontane

All'Ecofin di oggi si sono gettate le basi sul nuovo Patto di stabilità, ma tra Italia e Germania le lontane sono lontane Patto di stabilità, gettate le basi ma Italia e Germania molto lontane
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Patto di stabilità, gettate le basi per il dialogo

Sulla riforma del Patto di stabilità Ue “ci sono altri elementi su cui discutere ancora. Per esempio, trovare il giusto equilibrio tra titolarità e specificità per Paese, da una parte, e parità di trattamento tra gli Stati membri e prevedibilità e trasparenza dall’altra. Ci sono molti dettagli tecnici che devono essere ancora concordati però abbiamo abbiamo gettato delle basi solide”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis incontrando la stampa al termine del consiglio Ecofin a Bruxelles.  “L’intenzione è di finalizzare le discussioni a marzo” in Consiglio, aveva detto questa mattina, perché poi la Commissione presenti una proposta legislativa “a fine marzo o forse prima metà di aprile. Il seguito dipenderà da quanto velocemente i co-legislatori decideranno”.

Accordo definitivo entro dicembre

Il Patto di stabilità e crescita è l’insieme di regole che disciplinano la gestione delle finanze pubbliche, in base a diversi parametri tra i quali il 3% di rapporto tra deficit e Pil e 60% di rapporto tra debito e Pil. Nel 2020 queste norme sono state sospese per consentire agli Stati membri di far fronte alle spese per contrastare la pandemia. La sospensione è stata poi prorogata a causa del caro energia. Entro dicembre va quindi trovato un accordo definitivo su come cambiare le regole.

Ci sono differenze tra i 27 membri Ue

Nel dibattito sulla riforma del Patto “abbiamo visto molte opportunità per un terreno comune ma ovviamente, sapete, che ci sono differenze tra i 27 stati membri”, e molte “sono pubbliche”, ha detto il ministro delle Finance svedese, Elisabeth Svantesson, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Ci sono questioni che discuteremo nelle prossime settimane. Faremo del nostro meglio per accelerare il processo, ma in realtà le regole devono essere buone”, ha aggiunto.

Tedeschi rigidi sul Patto di stabilità

Una delle posizioni più rigide resta quella tedesca. “È nostra responsabilità per le giovani generazioni avere di nuovo finanze pubbliche sostenibile”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. “Per la Germania è essenziale tornare al più presto a finanze pubbliche sane e sostenibili”, ha detto. “Siamo aperti a una maggiore flessibilità in una prospettiva di medio termine ma abbiamo bisogno di un percorso affidabile di riduzione dei disavanzi all’interno dell’Unione europea”. Berlino inoltre è contraria all’idea avanzata dalla Commissione di piani di rientro dal debito diversificati per singoli Paesi.

Giorgetti: “Percorso di rientro concordato”

Diverso, rispetto a quello tedesco, l’approccio dell’Italia:  “Vogliamo che sia valorizzata la responsabilità nazionale non solo in termini formali ma anche sostanziali. Condividiamo il fatto che debba essere considerata la situazione specifica di ogni Paese. Il percorso di rientro deve essere concordato simultaneamente da Stati e commissione”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Per l’Italia la riforma del Patto e delle norme sugli aiuti di Stato si tengono insieme: “Vorrei insistere, come sottolineato dalle ultime conclusioni del Consiglio europeo al paragrafo 18, sul fatto che il dibattito sulla revisione della governance economica dovrebbe avanzare rapidamente e andare di pari passo con le discussioni in corso sul Piano industriale del Green Deal e sul quadro temporaneo di crisi e transizione”.

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