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FamiglieIn evidenza Lun 09 gennaio 2023

Assegno unico, corsa contro il tempo per 5 milioni di famiglie: nuovo Isee entro febbraio o taglio al minimo

Assegno unico, il tempo stringe per 5,3 milioni di famiglie: entro fine febbraio va comunicato il nuovo Isee o si prenderà il minimo. Assegno unico, corsa contro il tempo per 5 milioni di famiglie: nuovo Isee entro febbraio o taglio al minimo
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Assegno unico, entro il 28 febbraio il nuovo Isee

Il tempo inizia a stringere per 5,3 milioni di famiglie beneficiarie dell’assegno unico. Entro la fine di febbraio dovranno infatti presentare il nuovo Isee per vedere aggiornata la cifra dell’assegno di cui sono beneficiarie o, a partire da marzo, verranno tagliati al minimo. Vale a dire 50 euro per figlio.

Nonostante la volontà del governo, più volte spiegata, di voler intervenire per cambiare le modalità di calcolo e le scadenze per calcolare l’assegno unico, per il 2023 le procedure rimarranno le stesse. A ricordare le scadenze è il Sole24Ore che spiega come la data chiave è il 28 febbraio. È quello il termine entro cui andrà inviata la Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica, all’Inps per ottenere l’aggiornamento dell’assegno unico. Altrimenti già dall’erogazione di marzo scenderà di default al minimo, 50 euro per figlio.

La deadline successiva è fissata al 30 giugno. Entro quella data, infatti, i ritardatari potranno presentare la Dsu e vedersi poi riconosciuti gli importi arretrati non ottenuti. Superata la metà dell’anno, invece, non si ha più diritto agli arretrati: l’assegno verrà riconosciuto per intero solo dalla data di comunicazione dell’Isee.

Le altre scadenze

Sugli oltre 8,4 milioni di figli raggiunti dalla misura, a quasi un bambino su cinque (18,8%) l’assegno unico viene riconosciuto al minimo per l’assenza di Isee. Va ricordato che le famiglie per cui è superfluo comunicare la Dsu sono solo quelle con Isee superiore ai 40 mila euro, in quanto gli verrebbe comunque riconosciuta la quota minima di 50 euro. Difficile pensare che oltre 1,5 milioni di bambini facciano parte di famiglie con un Isee superiore ai 40 mila euro. Più facile che la dimenticanza porti questi nuclei a perdere dei soldi che gli spetterebbero.

La scadenza del 28 febbraio tocca a tutte le famiglie, anche a quelle circa 350 mila a cui l’importo viene riconosciuto il reddito di cittadinanza. Non è necessario invece presentare una domanda per ricevere l’assegno unico. Le uniche famiglie a cui è dovuto sono quelle che ancora non lo percepiscono o che devono modificare la loro situazione, ad esempio, per nascita di nuovi figli. Una comunicazione la cui scadenza è anch’essa fissata il 28 febbraio.

 

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