Bollette, l'Antritrust conferma parzialmente i provvedimenti alle big dell'energia. Cosa cambia per i contratti scaduti
Tiene banco il caso bollette tra Antitrust e le big dell'energia. Salve Hera e A2A, provvedimenti confermati parzialmente per Eni e altre 4.
Continua il caso bollette
Continua a tenere banco il caso bollette tra l’Antitrust e le big dell’energia italiane, tra cui Eni ed Enel. In attesa di capire le mosse del governo, che sembra volersi smarcare sui contratti scaduti, l’Antitrust, sulla base dei principi espressi dal Consiglio di Stato, ha infatti scelto di confermare parzialmente i provvedimenti cautelari emessi lo scorso 12 dicembre con un dietrofront proprio sul fronte caldo.
Cambiano però sia le società interessate dai provvedimenti sia il perimetro della sospensione degli aumenti imposta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Vengono infatti revocati i provvedimenti nei confronti di Hera e A2A, mentre rimangono nel mirino dell’Antitrust Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie.
Sospese le modifiche ai contratti non in scadenza
L’Antitrust ha confermato la sospensione delle sole modifiche unilaterali delle condizioni economiche non in scadenza. La base giuridica è quella specificata già nel primo procedimento.
Il dl Aiuti bis, infatti, sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. Un’interpretazione confermata anche dal Consiglio di Stato nel caso Iren.
“Entro cinque giorni, Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie dovranno comunicare all’Autorità l’avvenuta esecuzione dei provvedimenti di sospensione”, si legge nel comunicato dell’Agcom.
- Leggi anche: Bollette elettriche: attenti al rinnovo del contratto. Le tariffe per l’energia raddoppiano
Le modifiche ai provvedimenti
La situazione più spinosa, però, riguarda i contratti scaduti. Il Consiglio di Stato, nel ricorso presentato da Iren colpita da un provvedimento simile a quello delle altre big, ha infatti dato ragione alla società. L’interpretazione dell’Antitrust che allargava il blocco degli aumenti anche ai contratti scaduti non è stata ritenuta valida.
“Il Consiglio di Stato – si legge nel comunicato dell’Antitrust -, con l’ordinanza con cui ha sospeso solo parzialmente il provvedimento cautelare emesso nei confronti di Iren, ha circoscritto la portata dell’articolo 3 citato al solo “ius variandi per contratti che non siano scaduti e non ai rinnovi contrattuali conseguenti a scadenze concordate dalle parti”.
Cosa cambia per i contratti scaduti
L’Autorità ha, quindi, nei limiti esplicitati, confermato i provvedimenti nei confronti delle cinque società “sospendendo l’efficacia di tutte le comunicazioni di modifiche unilaterali e/o rinnovo/aggiornamento/variazione delle condizioni economiche di offerta di contratti a tempo indeterminato, prive di una chiara, effettiva e predeterminata o predeterminabile scadenza”.
Pertanto, in esecuzione del provvedimento dell’Autorità, le cinque società non potranno variare le condizioni economiche delle forniture ai consumatori, ai condomini e alle microimprese che non hanno una effettiva scadenza. Anche in questo caso Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie hanno cinque giorni per comunicare all’Autorità l’avvenuta esecuzione dei provvedimenti di sospensione.