Ogni 5 secondi una coppia si lascia: quanto costa la fine dell'amore
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Famiglie Lun 03 ottobre 2022

Ogni 5 secondi una coppia si separa in Italia: quanto costa la fine dell'amore

Ogni 5 secondi, in Italia, una coppia decide di separarsi. Tempi lunghi e costi fino a 60.000 euro a coppia per divorziare. Ogni 5 secondi una coppia si separa in Italia: quanto costa la fine dell'amore
Redazione Verità&Affari
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Quanto costa divorziare in Italia

Le separazioni legali sono l’indicatore più affidabile per misurare il livello di instabilità coniugale del nostro Paese. Nonostante le semplificazioni sui divorzi apportate nel 2014, infatti, non tutte le separazioni si trasformano poi in divorzi. In Italia avvengono in media 267 richieste di separazione al giorno, ovvero una ogni 5 secondi. Per fare un confronto, i nuovi matrimoni rimangono comunque più alti, con 504 richieste al giorno, una ogni 3 secondi. Le separazioni sono aumentate dell’11% tra il 2010 e il 2019 passando da 88.191 nel 2010 a 97.474 del 2019. A trainare questo trend è stato il Sud Italia, con gli aumenti maggiori in Calabria (+66%), Abruzzo (+45%) e Molise (+34%). Si è assistito a tendenze al ribasso, invece, nel Lazio (-9%), Friuli Venezia Giulia (-7%) e Liguria (-1%). Contrariamente all’opinione popolare per cui i lockdown dovuti al Covid-19 hanno innescato numerose crisi coniugali, nel 2020 le richieste di separazione sono in realtà diminuite del 18% anche a causa del blocco delle attività amministrative.

Picco di divorzi nel 2015 e 2016

Come detto, però, non tutte le separazioni si trasformano in divorzi, nonostante la riforma del 2014  abbia reso il processo più agevole. Tra il 2014 e il 2016 le richieste di divorzio sono cresciute dell’89%, ma una volta esauritasi la spinta propulsiva della nuova normativa, i divorzi hanno cominciato a calare a partire dal 2017. Nel 2019 sono scesi del 14% rispetto al picco post-riforma, attestandosi a 85.549. Come nel caso delle separazioni, anche le richieste di divorzio sono diminuite nel 2020 con la pandemia: -22%, per un totale di richieste scese a 66.662.

Quanto tempo per separarsi

Le separazioni possono avvenire in modo consensuale o giudiziale, con notevoli differenze in termini di tempistiche e costi: nel caso giudiziale, la coppia non riesce a trovare un accordo o consenso sulla separazione, e quindi uno dei due coniugi citerà l’altro in giudizio. Gli argomenti tipici sui quali bisogna trovarsi in accordo sono l’assegno di mantenimento, l’affidamento dei figli e il loro collocamento, nonché altri aspetti patrimoniali. E occorre inoltre considerare i costi legali legati ad avvocati e spese processuali. In Italia, l’85% delle separazioni avvenute nel 2020 sono state consensuali. In questo caso, i tempi sono solitamente rapidi, con le pratiche che si risolvono nel giro di 3 mesi, e addirittura in soli 5 giorni lavorativi se ci si affida allo strumento della negoziazione assistita prevista dall’ordinamento italiano. I costi per separarsi tramite negoziazione assistita sono abbastanza trascurabili. Si tratta di pagare oneri fissi e bolli per una cifra che si aggira attorno a qualche decina di euro. Nel caso invece sia previsto il supporto di un avvocato, le cifre possono oscillare tra i 1.000 e i 3.000 euro.

Storia diversa invece per chi non riesce a trovare un accordo consensuale: è il caso del 15% delle richieste avanzate nel 2020. Per chi fa ricorso a un giudice, i tempi si allungano vertiginosamente: ci vogliono, in media, tra i 2 e i 4 anni, ma non sono esclusi prolungamenti fino a 7-8 anni in base alla complessità del caso. Di conseguenza, anche i costi lievitano: dai 3.000 ai 10.000 euro.

I costi del divorzio

Per legge, il divorzio può avvenire una volta trascorsi 6 mesi da una separazione consensuale o 12 mesi da una separazione giudiziale, che decorrono dalla prima udienza di separazione in Tribunale (la cosiddetta udienza Presidenziale). In questo caso, oltre ai costi già sostenuti per la separazione (ovvero tra i 1.000 e i 10.000 euro a coniuge), se ne aggiungono altri. Nel 2020, il 72% dei divorzi è stato consensuale. Questa procedura permette – come con la separazione – di sbrigare le pratiche in 3 mesi attraverso il Tribunale o 5 giorni lavorativi con la negoziazione assistita. I costi si aggirano tra i 1.500 e i 3.000 euro per ciascun coniuge. Se si ricorre al procedimento giudiziale, i tempi si protraggono oltre i due anni in funzione della litigiosità. La complessità del caso incide anche in maniera gravosa sui costi: la spesa va dai 3.000 fino ai 20.000 per coniuge. Il prezzo più alto, però, si paga in caso di disaccordo totale: non solo la causa complessiva (separazione e divorzio) potrebbe arrivare a 10 anni, ma le spese potrebbero aumentare di ulteriori 5-7.000 euro per perizie e investigatori privati.

Considerando quindi i costi sostenuti dal singolo coniuge indicati in tabella, la separazione e successivo divorzio possono costare da 5.000 euro (il minimo se si opta per la via consensuale senza la negoziazione assistita) a un massimo di 60.000 euro a coppia. Non entrano in questa casistica, però, i divorzi dei super-ricchi e dei VIPs, dove l’iter arriva a costare anche centinaia di migliaia di euro in base al patrimonio.

Cosa fare se ci si sta per separare

Programmare. Separazioni e divorzi vanno programmati con un po’ di anticipo, soprattutto se si tratta di un soggetto con un reddito esiguo (mentre chi è privo di reddito potrà avvalersi del beneficio del gratuito patrocinio, a spese dello Stato). La programmazione sarà utile per accumulare i risparmi che permettano un’adeguata assistenza legale e la sopravvivenza nel periodo iniziale della frattura coniugale (quello di maggior conflitto), quando di norma la parte economicamente più forte utilizza il proprio potere economico come mezzo di pressione per costringere l’altra parte a chiudere accordi meno convenienti.

Restare in casa. È molto importante non lasciare la casa coniugale prima di aver consultato un legale. Infatti, spesso, il semplice allontanamento dalla casa coniugale preclude la possibilità di farvi ritorno e la perdita del diritto di continuare a viverci (in presenza di determinati presupposti).

Raccogliere le prove del tenore di vita. Fondamentale nel procedimento di separazione giudiziale è la prova del tenore di vita goduto dalla coppia (o dalla famiglia) in costanza di matrimonio. Si consiglia la raccolta preventiva di prove relative allo stile di vita mediante la conservazione dei giustificativi di spesa, quali vacanze, cene fuori, frequentazione di sport o hobby più o meno costosi, ecc.

Gestire il tradimento. Per chi è stato tradito, è fondamentale arrivare in tribunale con la prova di tale infedeltà. Nonostante la comprensibile difficoltà nel mantenersi lucidi dinanzi alla scoperta di un tradimento, è utile raccogliere e conservare le prove di tale scoperta. In tal modo si risparmierà almeno il costo dell’investigatore privato, altrimenti necessario. Per chi ha tradito, le cose cambiano se vi siano o meno evidenze del tradimento fino alla prima udienza della separazione, quando sarà il giudice ad autorizzare la parti a vivere separate e, quindi, a poter iniziare a condurre vite autonome senza l’obbligo reciproco di fedeltà. Prima di allora, essere scoperti potrebbe essere “causa di addebito” della separazione, con conseguenze sull’assetto economico della separazione stessa.

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