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FamigliePrimo piano Ven 17 marzo 2023

Sabatini (Abi), "Con la casa green costi troppo alti per le famiglie"

Per il direttore generale dell'Abi in Italia vanno ristrutturati a caro prezzo oltre 8 milioni di edifici pari al 60% del patrimonio Sabatini (Abi), "Con la casa green costi troppo alti per le famiglie" Giovanni Sabatini, direttore generale Abi
Redazione Verità&Affari
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Per l’Abi costi troppo alti per la casa green

Anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha espresso perplessità sulla direttiva Ue per le case green. in Italia, infatti, Sabatini ha spiegato che per raggiungere almeno l’obiettivo intermedio della direttiva “andrebbe ristrutturato il 60% del patrimonio immobiliare, circa 8 milioni di edifici” con costi troppo alti per i cittadini anche con aiuti statali. Questo potrebbe provocare un blocco nell’erogazione dei mutui per l’acquisto di immobili che non siano conformi alla normativa.

Gli investimenti da realizzare, ha spiegato, comporterebbero l’impiego di risorsemolto rilevante, in particolare sui proprietari meno abbienti. Anche immaginando interventi di sostegno pubblico” ha aggiunto Sabatini “non tutti i proprietari di casaavrebbero le disponibilità finanziarie o sarebbero in grado di contrarre mutui (o ulteriori finanziamenti) per interventi di ristrutturazione energetica. D’altra parte, anche le banche potrebbero avere difficoltà a erogare finanziamenti ipotecari a soggetti con più basso ‘merito creditizio’, posto che il processo di finanziamento deve basarsi necessariamente su una solida valutazione del merito di credito”.

Bisogna modificare le disposizioni

Per Sabatini occorre modificare le disposizioni che impongono alle banche di “migliorare le prestazioni energetiche degli immobili posti a garanzia dei propri portafogli di mutui”. “Infatti” prosegue ” esse presuppongono che le banche debbano migliorare l’efficienza energetica di questi immobili, ancorché non ne siano proprietarie e, quindi, non siano in grado di realizzare o imporre gli interventi di riqualificazione energetica”.

“In mancanza di modifiche sostanziali” conclude “le banche sarebbero necessariamente obbligate, nell’impossibilità di migliorare la qualità degli immobili già assunti in garanzia, a orientare le proprie scelte di finanziamento verso immobili che hanno migliori performance energetiche, riducendo le possibilità di accesso al credito per l’acquisto o riqualificazione degli immobili di minore qualità”.

Pur nella diversità delle situazioni del patrimonio immobiliare degli Stato membri, “il mondo bancario europeo auspica e agisce affinché la versione finale della direttiva” sulle case green “abbia maggiore proporzionalità, gradualità e flessibilità nell’attuazione”.

 

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