Partono male i saldi estivi, perchè lo shopping quest'anno non decolla
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Famiglie Sab 09 luglio 2022

Partono male i saldi estivi, perchè lo shopping quest'anno non decolla

Partono male i saldi estivi. Nel primo week end di sconti (2-3 luglio) nel settore abbigliamento-accessori e non compensa le aspettative. Partono male i saldi estivi, perchè lo shopping quest'anno non decolla
Paola Bulbarelli
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Paola Bulbarelli

L’andamento dei saldi estivi

Partono male i saldi estivi. Nel primo week end di sconti (2-3 luglio) nel settore abbigliamento-accessori e non compensa le aspettative dei retailer in un parziale recupero delle perdite (-19%) subite nei primi 5 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo 2019. Lo spettro inflattivo grava sulle tasche degli italiani, l’86% delle aziende dichiara un andamento allineato o peggiore rispetto al primo week end di saldi dell’anno scorso. Nel 50% di questi la flessione è stata superiore al -20%. E adesso si attende il banco di prova di questo fine settimana.

I dati sulle vendite dei saldi

I dati che emergono dall’indagine semestrale sull’andamento dei saldi stagionali condotta dal Centro studi retail Confimprese su un campione di aziende composto per il 70% da insegne dei settori abbigliamento-accessori e per il 30% da altro retail. Per le imprese che hanno avuto un trend negativo rispetto all’avvio dei saldi 2021, la principale motivazione della decrescita è economica e relativa all’andamento dei prezzi (50%) e alla conseguente riduzione del potere di acquisto (75%). Minore è, invece, l’impatto derivante dalla situazione geopolitica (13%) e dalla preferenza dei consumatori a dedicare il proprio tempo libero ad altre attività (13%). Sorprendentemente l’imminente Amazon prime day parrebbe non avere avuto particolari effetti negativi sull’avvio dei saldi.

In controtendenza sono le vendite per il settore altro retail (casa, food retail, salute e benessere) che registrano un andamento tendenzialmente migliore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (nel 67% dei casi). Nel 25% di questi, la crescita è stata tra 0 e +10%, mentre nel 75% dei casi tra +10 e +20%, ma in nessun caso superiore al 20%. «I dati emersi non sorprendono – afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese –, in quanto il caro prezzi morde i consumi e crea un clima di incertezza che suggerisce la massima cautela. La partenza difficile di abbigliamento-accessori con un negativo a doppia cifra il primo week end, che in genere è quello di maggiore traffico nei negozi in periodo di saldi, avrà un impatto importante sui bilanci aziendali e implica probabili giacenze di invenduto a fine stagione. Il migliore andamento di altro retail riflette, invece, lo stato dell’arte del settore che, anche nei momenti critici della pandemia, ha sempre tenuto la barra più dritta rispetto al resto del mondo dei consumi».

Quanto si spende

Le vendite per il settore abbigliamento-accessori per il 50% dei rispondenti hanno avuto uno scontrino medio allineato rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, per il 25% è stato inferiore, per un altro 25% superiore. Per il settore altro retail le vendite hanno avuto, invece, uno scontrino medio mediamente migliore rispetto al primo week end di saldi dell’anno scorso (67% dei rispondenti). All’interno del settore, tuttavia, l’incremento è stato contenuto al massimo in un +10% vs anno precedente.

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