Bollette della luce, che cos'è il servizio di tutela e a cosa serve
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Famiglie
Famiglie Gio 14 luglio 2022

Bollette della luce, si chiama servizio di tutela, ma il nome può trarre in inganno

Servizio di tutela o tariffa di tutela. Il solo nome ci fa sentire salvaguardati quando dobbiamo pagare le bollette dell’energia elettrica. Bollette della luce, si chiama servizio di tutela, ma il nome può trarre in inganno
Riccardo Pelliccetti
di 
Riccardo Pelliccetti

Riccardo Pelliccetti, triestino, è stato caporedattore e inviato speciale per 20 anni de Il Giornale, dopo aver lavorato per diversi quotidiani, periodici e riviste web, occupandosi di politica estera e difesa. Ma è tornato alla sua passione: l’economia. Ha pubblicato i libri “La via dell’esodo” (1997), “I nostri marò” (2013) e “Le verità negate” (2020).

Che cos’è il servizio di tutela

Servizio di tutela o tariffa di tutela. Il solo nome ci fa sentire salvaguardati quando dobbiamo pagare le bollette dell’energia elettrica. Ma che cos’è questo servizio? Come spiega l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) sul suo sito, “i servizi di tutela sono i servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall’Autorità, destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non abbiano ancora scelto un venditore nel mercato libero”. Ma la tariffa di tutela non è quella che molti immaginano.

Come funziona il calcolo della tariffa

  1. Via libera al dl taglia bollette, altri 3 miliardi per tagliare le bollette di energia e gas

Se l’Autorità prevede un prezzo di 100 e poi questo cresce a 150, i 50 di differenza te li ritrovi in bolletta nel trimestre successivo nella cosiddetta tariffa di perequazione. Una sorta di conguaglio fatto sull’effettivo prezzo della borsa elettrica, il cosiddetto Pun (prezzo unico nazionale).  La previsione viene fatta all’inizio di ogni trimestre, per esempio a fine giugno si valuta luglio-agosto-settembre, andando a vedere quali sono i forward (contratti a un prezzo stabilito ma in previsione che consegna e liquidazione avvengano in una data futura prefissata, ndr) per i mesi a venire. Poi, se nella borsa elettrica il prezzo aumenta, quella differenza te le ritroverai in bolletta il trimestre successivo.

I pro e contro della tariffa

Certo, a molti più che una tutela sembra una presa in giro. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Se i prezzi diminuiscono rispetto alle previsioni, paghi di più prima ma recuperi dopo. Proprio perché non è una tariffa ma una previsione. E non essendo una tariffa, non si ha la percezione di quanto si spenderà. Chi sono i “beneficiari”? Sono circa il 40% delle utenze domestiche, il resto sono sul mercato libero, che rappresenta il 90% dei consumi. Nei periodi con prezzi instabili, come quello che ha caratterizzato il 2022, è un problema non da poco. La speculazione fa oscillare le quotazioni dell’energia. E in Italia c’è più speculazione che in altri paesi. Non a caso i prezzi dell’energia elettrica sono da tempo i più alti d’Europa.


 

Condividi articolo