Bollette della luce, si chiama servizio di tutela, ma il nome può trarre in inganno
Servizio di tutela o tariffa di tutela. Il solo nome ci fa sentire salvaguardati quando dobbiamo pagare le bollette dell’energia elettrica.Che cos’è il servizio di tutela
Servizio di tutela o tariffa di tutela. Il solo nome ci fa sentire salvaguardati quando dobbiamo pagare le bollette dell’energia elettrica. Ma che cos’è questo servizio? Come spiega l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) sul suo sito, “i servizi di tutela sono i servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall’Autorità, destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non abbiano ancora scelto un venditore nel mercato libero”. Ma la tariffa di tutela non è quella che molti immaginano.
Come funziona il calcolo della tariffa
Se l’Autorità prevede un prezzo di 100 e poi questo cresce a 150, i 50 di differenza te li ritrovi in bolletta nel trimestre successivo nella cosiddetta tariffa di perequazione. Una sorta di conguaglio fatto sull’effettivo prezzo della borsa elettrica, il cosiddetto Pun (prezzo unico nazionale). La previsione viene fatta all’inizio di ogni trimestre, per esempio a fine giugno si valuta luglio-agosto-settembre, andando a vedere quali sono i forward (contratti a un prezzo stabilito ma in previsione che consegna e liquidazione avvengano in una data futura prefissata, ndr) per i mesi a venire. Poi, se nella borsa elettrica il prezzo aumenta, quella differenza te le ritroverai in bolletta il trimestre successivo.
I pro e contro della tariffa
Certo, a molti più che una tutela sembra una presa in giro. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Se i prezzi diminuiscono rispetto alle previsioni, paghi di più prima ma recuperi dopo. Proprio perché non è una tariffa ma una previsione. E non essendo una tariffa, non si ha la percezione di quanto si spenderà. Chi sono i “beneficiari”? Sono circa il 40% delle utenze domestiche, il resto sono sul mercato libero, che rappresenta il 90% dei consumi. Nei periodi con prezzi instabili, come quello che ha caratterizzato il 2022, è un problema non da poco. La speculazione fa oscillare le quotazioni dell’energia. E in Italia c’è più speculazione che in altri paesi. Non a caso i prezzi dell’energia elettrica sono da tempo i più alti d’Europa.