Dopo la pandemia gli italiani vogliono tornare a sorridere
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Famiglie Mer 05 ottobre 2022

Dopo la pandemia gli italiani vogliono tornare a sorridere

Il sorriso specchio dell’anima: sono proprio il viso e in particolare la bocca le parti più utilizzate per esprimere il proprio stato d’animo Dopo la pandemia gli italiani vogliono tornare a sorridere
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il sorriso degli italiani

Il sorriso è il vero specchio dell’anima: sono proprio il viso e in particolare la bocca le parti più utilizzate per esprimere il proprio stato d’animo, rispettivamente secondo il 34% e il 38% degli italiani. È quanto emerge da uno studio commissionato da Straumann Group in occasione della Giornata mondiale del Sorriso (7 ottobre) – effettuato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) – che ha messo in luce anche le recenti maggiori difficoltà ad esternare le proprie emozioni: il 52% del campione non lo fa mai (oppure poco), ostacolati da una disabitudine sviluppatasi in seguito alla pandemia (59%), ma anche per timidezza (66%) o insicurezze legate al proprio aspetto fisico (46%).

Il ruolo della bocca per sorridere

Il ruolo chiave della bocca è reso ancora più evidente da ulteriori dati dello studio “Italiani e sorriso”: secondo il 37% degli italiani coinvolti nello studio rappresenta una delle parti più intime del proprio corpo, per il 29% è uno strumento indispensabile per comunicare e per il 21% una parte del viso da curare all’esterno e all’interno. Innumerevoli, inoltre, le sue funzioni: parlare (30%), mangiare (25%), baciare (20%), trasmettere uno stato d’animo (19%). 

Il sorriso degli italiani

La bocca, quindi, è la traduttrice simultanea più versatile dei nostri stati d’animo ed è indubbio che, nel ventaglio delle sue possibilità espressive, il sorriso occupi il primo posto. Sono molte le sfaccettature che un sorriso può mostrare. Innanzitutto, l’indagine rivela che il 61% degli italiani sorride a bocca chiusa, mentre soltanto il 39% lo fa a bocca aperta. Due modi di sorridere che racchiudono differenti significati: “Il sorriso a bocca chiusa si carica di significati come tacere, nascondere, rifiutare, assentarsi, mantenere la distanza, custodire nel silenzio, auto-proteggersi. Mettiamo istintivamente la mano sulla bocca quando abbiamo paura: tenere la bocca chiusa è sbarrare l’accesso al mondo, e mima un grande ‘No’ alla vita – commenta Katia Vignoli, psicoterapeuta e docente alla Scuola di specializzazione in psicoterapia e alla Scuola di Naturopatia dell’Istituto Riza -. Aprire la bocca, invece, non è solo respirare, mangiare, parlare, ma anche farsi sentire, rompere il tabù; e poi sperimentare, avviare lo scambio con l’altro, essere disponibili, curiosi, entrare nel gioco. Apriamo la bocca davanti a meraviglia, bellezza, inaspettato: la vita chiama e le labbra si schiudono; la vita offre e la bocca si apre; la vita sorprende e la bocca si spalanca. Insomma, aprire la bocca è un grande ‘Sì’ alla vita: significa permettere alla vita di entrare dentro di noi, consentire a noi stessi di uscire arricchiti o trasformati da questo scambio”.

Quando curare il sorriso

Lo studio ha indagato, infine, anche sulle ragioni per cui gli italiani, quando sorridono, non mostrano i denti: insicurezza legata all’aspetto fisico (67%), disabitudine legata all’uso della mascherina (63%), timidezza (60%) e poca cura della cavità orale (56%). Proprio quest’ultimo è un aspetto che potrebbe essere migliorato e che, secondo l’indagine, induce emozioni negative nelle persone consapevoli di non avere un sorriso curato, quali insicurezza (59%), imbarazzo (43%), vergogna (39%) e malumore (33%). D’altro canto, una bocca curata fa sentire il 67% del campione più belli, più sicuri con gli interlocutori (55%) e in salute (51%), oltre a migliorare l’autostima (47%).

Per il 31% delle persone, la mancata cura della propria bocca è strettamente correlata al periodo pandemico e all’uso negli ultimi anni della mascherina; il 27% attribuisce invece le ragioni al costo delle visite dentistiche oppure a problemi economici, il 20% ad una minor frequenza con cui ci si rapporta alle persone, mentre il 15% ad un’attenzione bassa per l’igiene. D’altra parte, l’indagine rivela che il trend negativo è ora a un punto di svolta: il 61% degli italiani si prenderà maggiore cura della propria bocca, per via della diminuzione delle misure restrittive – ad esempio l’uso meno frequente delle mascherine e l’aumento degli incontri in presenza – con un conseguente probabile incremento dei sorrisi.

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