L'accordo per Santa Giulia rilancia Risanamento e il mercato crede nell’opa
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Finanza Sab 18 giugno 2022

L'accordo per Santa Giulia rilancia Risanamento e il mercato crede nell’Opa

Gli acquisti di Risanamento arrivano all'indomani dell'accordo, ufficializzato dopo la chiusura dei mercati, da parte di Milano Santa Giulia L'accordo per Santa Giulia rilancia Risanamento e il mercato crede nell’Opa
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

L’Opa su Risanamento

Risanamento strappa a Piazza Affari: chiude a 0.11 euro con un rialzo del 10% dopo essere stata per gran parte della giornata ferma in asta di volatilità. Già dopo pochi minuti dall’apertura saliva del 20%. Poi i prezzi si sono ridimensionati pur restando in rialzo in maniera consistente.

Gli acquisti arrivano all’indomani dell’accordo, ufficializzato dopo la chiusura dei mercati, da parte di Milano Santa Giulia (società operativa di Risanamento) che ha firmato con il Comune di Milano ed Esselunga la convenzione urbanistica che porterà al completamento del quartiere. Si tratta di un’area di 400 mila mq per la maggior parte a destinazione residenziale. Si aggiungono ai 250 mila già edificati nella zona che si affaccia sulla stazione di Rogoredo. Sono già stati realizzati gli edifici che ospitano gli studi di Sky e altri due complessi destinati ad uffici. In uno di essi sarà ospitato il nuovo quartier generale di Saipem. Lontano, ma neanche troppo, dalla sede dell’Eni che del gruppo di costruzioni è uno dei principali clienti oltre che azionista.

La storia di Santa Giulia

La firma tra Risanamento e il Comune di Milano è il capitolo conclusivo di una storia infinita. Sono passati più di trent’anni da quando l’area, un tempo di proprietà di Montedison venne venduta all’immobiliarista romano Domenico Bonifaci generando, fra l’altro, la «madre di tutte le tangenti». L’affare servì infatti a creare la disponibilità utilizzata dal gruppo Ferruzzi per pagare la mazzetta su Enimont. Il simbolo di Tangentopoli. Poi passò a Luigi Zunino. Un’altra storia di tribolazioni visto che la proprietà, con un eccesso di ottimismo, voleva fare di Santa Giulia il nuovo centro di Milano. Troppo ambizioso per un’area troppo decentrata e troppo inquinata visto che su quel terreno sorgeva uno degli impianti chimici della Montedison. La liquidazione dell’impero di Zunino porta le banche creditrici a prendere il controllo.

La prima pietra del nuovo quartiere è prevista per l’anno prossimo. Con la firma scatta infatti la fase attuativa del progetto di variante. Parte la progettazione esecutiva e la costruzione delle opere urbanistiche (parcheggi e sistema di trasporti) legati alle Olimpiadi Milano Cortina 2026. In particolare l’edificio che diventerà uno dei nuovi simboli di Milano. Si tratta della grande arena che ospiterà il più grande palazzetto dello sport in Italia. Ed è proprio quest’opera a rappresentare l’ultimo ostacolo procedurale visto il ricorso al Tar presentato dal gruppo Cabassi contro il Comune di Milano per essere stati esclusi da tutta la partita. Difficile però pensare che ci possa essere un blocco della costruzione che metterebbe a rischio il programma delle Olimpiadi. «Ora si puo’ iniziare» dichiara trionfante Davide Albertini Petroni, amministratore delegato di Santa Giulia.

L’Opa lanciata da Lendlease

Anche Piazza Affari aspetta il primo colpo di piccone. Non tanto per il mattone quanto peri riflessi sulle azioni. Da tempo Piazza Affari scommette sull’Opa che potrebbe essere lanciata da Lendlease. Il gruppo australiano delle costruzioni si sono aggiudicati il bando per lo sviluppo edilizio di tutta l’area. Ma non si sono limitati a occuparsi di calce e cemento. Hanno anche acquistato il palazzo di Sky e quello che ospiterà la sede di Saipem.

La scommessa della speculazione è abbastanza precisa: non appena l’orizzonte giudiziario e operativo di Risanamento si sarà definitivamente chiarito gli australiani chiuderanno l’operazione. Anziché acquistare un palazzo dopo l’altro potrebbero rilevare l’intera società. Sarebbe anche un bel favore alle banche azioniste (Intesa e Unicredit in prima fila) che così potrebbero finalmente liquidare un investimento effettuato sull’onda dell’emergenza. Il mercato si interroga anche su un possibile prezzo che in base ai calcoli patrimoniali dovrebbe aggirarsi intorno a 0,26 euro. Un’indicazione, però, non suffragata dagli analisi visto che nessuna casa d’investimento, almeno ufficialmente copre il titolo.

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