Ala vuol crescere ancora: "Pronti a nuove acquisizioni" - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

ApprofondimentiFinanza Lun 13 marzo 2023

I piani di Ala: "Dopo la Spagna siamo pronti a crescere ancora all'estero"

Il presidente Scannapieco: "Nel lungo termine sappiamo che il mercato cinese e quello indiano potrebbero riservarci grandi opportunità" I piani di Ala: "Dopo la Spagna siamo pronti a crescere ancora all'estero" Da sinistra a destra, Vittorio Genna, vicepresidente, e Fulvio Scannapieco, presidente
Tobia De Stefano
di 
Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Aeronautica e trasporti

“Cosa facciamo? Forniamo ai nostri clienti – società dell’aeronautica o dei trasporti – alcuni prodotti che sono essenziali per la loro attività. Quindi prima individuiamo le reali esigenze dell’azienda che supportiamo, facciamo una articolata pianificazione dei fabbisogni, poi acquistiamo i prodotti, li stocchiamo presso i nostri magazzini e garantiamo una fondamentale attività di controllo qualità ed eventualmente collaudo. Infine – in una logica di just in time delivery e Direct Line Feed – quando il cliente ha la necessità di quel bene glielo consegniamo direttamente sulle linee di produzione”. Risponde così a Verità&Affari Fulvio Scannapieco, Presidente di Ala, uno dei principali supply chain partner a livello internazionale per i settori aerospazio, difesa, ferroviario e high-tech. È tra i leader europei in questo particolare business e punta ad incrementare la quota di fatturato maturato all’estero.

L’esempio classico di prodotto è quello di dadi o bulloni per aerei. Leghe speciali, i supporti devono essere controllati e certificati anche per via delle particolari vibrazioni alle quali sono sottoposti e delle straordinarie temperature dei mezzi di trasporto quando sono in moto. Ala li acquisti, e poi li fornisce all’azienda – tra i clienti storici c’è Leonardo – quando servono.

La crescita del gruppo è graduale fino al 2021 quando con la quotazione in Borsa arriva un ulteriore salto di qualità. Eppure, la sede principale e la mente della società è e rimarrà a Napoli. Il presidente e fondatore Fulvio Scannapieco non nasconde che “dal punto di vista finanziario piazze come Milano offrono l’opportunità di ampliare i contatti, ma l’orgoglio di riuscire a valorizzare le origini e a contribuire alla crescita del territorio non ha uguali”.

Restare nel Mezzogiorno è solo una scelta sentimentale o garantisce anche dei vantaggi economici?

“Il legame mio e di Vittorio (Genna, l’altro fondatore oltre che vicepresidente) con Napoli, la nostra città, è indubbio. Ma è altrettanto vero che siamo nati tra la fine degli Anni ’80 e inizio ’90 lavorando con Alenia aeronautica che ha la sede qui. Così come è vero che una parte importante della forza lavoro (abbiamo tanti ingegneri) arriva dal Politecnico di Napoli e che il fatto di essere una delle poche multinazionali presenti ci dà un vantaggio competitivo. Quando abbiamo concluso le prime acquisizioni, molti ci dicevano che per motivi fiscali ci saremmo sicuramente trasferiti a Londra o comunque all’estero, invece siamo ancora qui e siamo orgogliosi di essere rimasti”.

La sede resta a Napoli ma le ambizioni sono di crescere oltreconfine.

“Sappiamo che ci sono margini e siamo sempre attenti a valutare tutte le opportunità. Di recente, per esempio, abbiamo chiuso un’operazione importante di acquisizione in Spagna. La logica è quella di individuare gruppi che siano complementari al nostro business. La nostra ambizione è quella di crescere per completare la nostra offerta”.

Quali mercati guardate con maggiore attenzione?

“Nel breve periodo l’Europa resta il focus, ma nel lungo termine pensiamo possano diventare interessati anche i mercati asiatici, come quello cinese e indiano, che crescono a una velocità molto elevata e che presumibilmente avranno sempre più bisogno di velivoli e mezzi di trasporto e quindi saranno per noi un’opportunità”.

Crescita, per finanziarla serve liquidità. Come si fa?

“Le ripeto, tutto dipende dalle circostanze. Se dovessero verificarsi situazioni vantaggiose per noi, non ci tireremmo certo indietro e per finanziare le operazioni troveremo la formula più vantaggiosa per l’azienda. La verità comunque è che in questo momento siamo focalizzati a far crescere il business in maniera organica e gestire le attività quotidiane, anche alla luce della recente quotazione che ci vede impegnati in numerosi incontri con investitori nazionali ed internazionali”.

Avete digerito invece alla grande sia la pandemia che per adesso le conseguenze geopolitiche del conflitto in Ucraina.

“La pandemia ha impattato molto sull’aviazione civile, ma negli scorsi anni – mi riferisco soprattutto al 2021 e al 2022 – l’attività civile è stata sostituita da quella cargo, quindi alla fine non ne abbiamo risentito significativamente. Così come non abbiamo subito grossi contraccolpi per la guerra. Anzi è possibile che se in futuro – come pare – dovese aumentare la quota di Pil che ogni Paese destina alla Difesa, il nostro business potrebbe avvantaggiarsene”.

Se cresce il business dovrete fare nuove assunzioni.

“Se dovesse essere necessario non ci tireremmo certo indietro. Anche perché continuiamo ad incrementare l’organico. Lo scorso anno l’abbiamo praticamente raddoppiato per l’incorporazione della società spagnola di cui le parlavo. Oggi siamo più di 500 persone, di queste buona parte lavora in Campania, in Italia. Ad oggi, il mercato principale resta il nostro, ma l’obiettivo di medio termine è arrivare ad una suddivisione equilibrata, tra quota di ricavi interni ed esteri”.

Condividi articolo