Prende forma l’aumento di capitale di Mps, l'incognita delle elezioni
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Finanza Lun 29 agosto 2022

Prende forma l’aumento di capitale di Mps, ma resta l'incognita delle elezioni

Evitare di replicare con Monte dei Paschi. È questo l’orientamento del consorzio di banche che assiste Mps per l’operazione. Prende forma l’aumento di capitale di Mps, ma resta l'incognita delle elezioni
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

L’aumento di capitale di Mps

Evitare di replicare con Monte dei Paschi quanto successo con l’aumento Saipem. È questo l’orientamento del consorzio di banche che assiste Mps per l’operazione da 2,5 miliardi per ricapitalizzare l’istituto, annunciata per la seconda metà di ottobre. Orientamento condiviso da Borsa Italiana, dopo che nel precedente di Saipem le forti discrepanze tra prezzo delle azioni e quello dei diritti aveva creato delle evidenti distorsioni sul mercato nei giorni dell’aumento.

Il ruolo di Consob

Le tecnicalità dell’aumento di Saipem erano state però avallata da Consob, malgrado la stessa autorità avesse emanato un regolamento apposito sulle modalità di esecuzione degli aumenti iperdiliutivi dopo una serie di operazioni che avevano visto distorsioni da lato dei prezzi. Tra i precedenti citati nella decisione del 2016, anche i due aumenti di Monte dei Paschi del 2013 e del 2014. Da qui la decisione di eseguire l’aumento in modalità scindibile, dalla quale deriva la possibilità di finalizzare comunque l’aumento anche qualora l’ammontare raccolto sul mercato non raggiunga i 2,5 miliardi di euro dell’ammontare totale. Possibilità del tutto teorica, in quanto il consorzio di garanzia si è impegnato a sottoscrive l’eventuale inoptato fino a raggiungere l’ammontare totale dell’aumento.

Ma dalla quale discenderebbe la necessità pratica di eseguire l’aumento in modalità «non-rolling», ovvero con la consegna delle azioni al termine dell’aumento e non giornalmente come nella modalità «rolling» prevista per il aumenti iperdiluiditi quale sarà certamente quello di Mps. Da ricordare anche che l’aumento di Saipem si è chiuso con il 29% del totale che è stato sottoscritto dalle banche del consorzio, alcune delle quali hanno messo i titoli sul mercato già dai giorni immediatamente successivi.

Lo scenario

Ma se le tecnicalità dell’aumento sono definite, con la conferma dell’importo di 2,5 miliardi malgrado il miglioramento della posizione id capitale dell’istituto anche in chiave prospettica, l’incertezza riguarda invece la tempistica. L’ultima semestrale al 30 giugno il deficit di capitale secondo le richieste della Bce è pari a zero, e anche in chiave prospettica il miglioramento è evidente, con 50 milioni di deficit stimati a fine anno e 500 milioni al 30 giugno 2023 ma solo per effetto di alcune modifiche delle regole contabili.

L’incertezza

A rendere incerta la tempistica è invece il quadro politico. Dopo l’assemblea del 15 settembre, il 25 settembre ci sono le elezioni, dalle quali uscirà un quadro politico radicalmente diverso da quello attuale con la affermazione certa del centrodestra. La prima riunione delle nuove camere è prevista per il 18 ottobre, ovvero negli stessi giorni dei quali era inizialmente previsto l’avvio dell’aumento di capitale di Mps. La riflessione in corso, viene speigato, riguarda l’opportunità di far slittare l’aumento di qualche settimana quando il quadro politico sarà definito e il nuovo governo si sarà insediato.

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