Mps, il sottosegretario Freni: «Adesso il passo indietro dello Stato»
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Finanza Ven 14 ottobre 2022

Mps, il sottosegretario Freni: «Adesso il passo indietro dello Stato»

Il via all'aumento di capitale di Mps arriva insieme al cambio di maggioranza. Federico Freni ha seguito da vicino il dossier. Mps, il sottosegretario Freni: «Adesso il passo indietro dello Stato»
Redazione Verità&Affari
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L’aumento di capitale di Mps

Il via all’aumento di capitale di Mps arriva insieme al cambio di maggioranza alla guida del Paese. E al Monte la politica ha sempre contato molto. Federico Freni ha seguito da vicino il dossier come sottosegretario leghista all’Economia del governo Draghi, ed è destinato a occuparsi ancora di un cammino che è solo all’inizio. In un’intervista al “Sole 24 Ore” il sottosegretario spiega che cosa cambierà con la nuova maggioranza: “La ricapitalizzazione è il passaggio più importante perché Mps possa dare seguito alla ristrutturazione e sviluppare l’attività propria di banca commerciale, a beneficio di famiglie e imprese sul territorio. Nei prossimi mesi si darà quindi piena attuazione al piano industriale, già delineato con solidi elementi da un eccellente ed esperto management. Il prossimo Governo dovrà gestire in maniera ordinata la dismissione della quota pubblica, lasciando al mercato una banca forte e capace di operare in un’economia diversificata e articolata, anche geograficamente, come quella italiana”.

“Sono benvenuti – continua – tutti gli investitori che rispettino Mps, la sua storia, il suo marchio, le sue persone e la sua strategia di banca commerciale. Certo, a parità di condizioni se sono italiani è preferibile. Ma l’elemento essenziale è che i partner abbiano obiettivi di sviluppo industriale e di valorizzazione adeguati: non vogliamo capitani di ventura o operazioni puramente finanziarie, né intendiamo svendere un asset dello Stato. Ci presenteremo all’appuntamento con i partner con una banca in pieno sviluppo e pronta per un ulteriore salto di qualità”.

Freni non crede che una strategia standalone pura sia ipotizzabile né desiderabile, “anche al di là dell’impegno a uscire dal capitale della banca assunto dal Governo. Una partnership a contenuto industriale del tipo che ho delineato permetterà alla banca un ulteriore salto di qualità, nell’interesse dei lavoratori, dei territori e dei clienti”. Quanto ai tempi previsti per le prossime mosse: “Il prossimo passo è il completamento dell’aumento di capitale, che il cda ha appena lanciato. Subito dopo si darà piena esecuzione al piano industriale, che pone la banca su un sentiero di sviluppo sostenibile, a partire dall’accordo raggiunto con i sindacati il 4 agosto per le uscite volontarie del personale”, ha concluso Freni.

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