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FinanzaIn evidenza Gio 01 dicembre 2022

Black Friday, i numeri dicono che la stagflazione è alle porte

Stagflazione ormai vicina. Ne sono convinti gli esperti di Leverage Shares. Meglio scommettere su anticiclici come energia e sanità. Black Friday, i numeri dicono che la stagflazione è alle porte Saldi a Milano
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Il test sugli acquisti è preoccupante

E’ l’analisi dell’economista di Leverage Shares Sandeep Rao sulla base di un recente sondaggio fra i gestori di fonti di Bofa sulla scia degli sconti del Black Friday e in prospettiva degli acquisti natalizi. Per questa ragione, secondo l’esperto, sul mercato è meglio puntare su settori anticiclici come energia e sanità. In dettaglio, secondo l’indagine di Bofa, nell’ultimo mese la maggioranza dei gestori di fondi ha dichiarato di attendersi una flessione dell’inflazione nel corso del prossimo anno, ma di non aspettarsi un ribasso del costo del denaro a breve termine.

Il problema è che perché prevalga un’inflazione più bassa, è necessario che si verifichi una recessione. Non a caso gli interpellati nel sondaggio “mostrano la più alta convinzione della probabilità di una recessione dai massimi registrati durante la prima ondata di Covid nell’aprile 2020” come rileva il capoeconomista di Leverage Shares in una nota sull’andamento dell’economia.

Lo scenario più probabile è zero crescita e inflazione

“L’opinione diffusa tra gli intervistati è che si verificherà una situazione di “stagflazione”, con crescita inferiore al trend e inflazione superiore al trend. In un rapporto pubblicato da Morgan Stanley a ottobre, i sondaggi che analizzano le tendenze degli acquirenti indicano che la maggior parte di essi non farà acquisti durante le festività natalizie se i prezzi dovessero aumentare.

Tuttavia, oltre il 65% degli intervistati ha indicato la volontà di acquistare in caso di sconti superiori al 20%” ha aggiunto l’esperto spiegando che di conseguenza, la National Retail Federation statunitense si aspettava un modesto aumento delle vendite (fra il 6 e l’8%) che, tenendo conto dell’inflazione, avrebbe comportato una diminuzione delle vendite in volume.

Gli sconti hanno aiutato i venditori

Secondo l’economista, i dati analitici hanno segnalato che i forti sconti hanno fatto lievitare le vendite su base annua. Con i consumatori che si sono concentrati su prodotti elettronici e i giocattoli, acquistati però solo dopo una pesante sforbiciata ai prezzi.

“Questo spiega perché gli intervistati da BofA sono cauti sulla possibilità delle aziende di migliorare i propri bilanci: gli sconti comportano margini di profitto più bassi – ha aggiunto l’esperto -.si stima che gran parte delle vendite di questa stagione festiva sia destinata alla riduzione delle scorte, così che i negozi al dettaglio e le aziende di e-commerce possano intervenire sui loro bilanci: sia Amazon che Shopify hanno licenziato personale negli ultimi due mesi”. C’è quindi una certa debolezza del settore dei beni di consumo, come emerge dal sondaggio dei gestori. Di conseguenza, nei consigli di investimento, i gestori hanno suggerito di sovrappesare in portafoglio settori come la sanità rispetto ai consumi.

Meglio puntare sugli anticiclici: sanità ed energia

Oltre alla sanità, come emerge dal sondaggio, negli ultimi 18 mesi, gli intervistati sono prevalentemente sovrappesati nel settore dell’energia. “Ciò è evidente anche nel posizionamento netto: la “liquidità”, ovvero la disponibilità a disinvestire, e l’healthcare sono in cima alla classifica, mentre i consumi discrezionali e il tech sono considerati con una prospettiva fortemente ribassista – ha concluso -. Nel complesso, sembra una strategia valida per sfruttare le prospettive ribassiste del settore tecnologico e del mercato in generale”.

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