Alla Bcc di Roma scoppia il caso dei mutui fuori controllo
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza/Primo piano
FinanzaPrimo piano Mar 27 dicembre 2022

Alla Bcc di Roma scoppia il caso dei mutui fuori controllo, l'ira dei clienti

Mutui fuori controllo alla BCC di Roma. I crediti immobiliari a tasso variabile con Cap accesi la scorsa estate. Alla Bcc di Roma scoppia il caso dei mutui fuori controllo, l'ira dei clienti
Giuliano Longo
di 
Giuliano Longo

Il caso mutui della Bcc di Roma

Mutui fuori controllo alla BCC di Roma. I crediti immobiliari a tasso variabile con Cap accesi la scorsa estate con la Banca di Credito Cooperativo sono schizzati nel giro di pochi mesi fino a toccare il tetto massimo. Così, per esempio, chi ad agosto è partito con una rata mensile da 1500 euro, ha una chiusura d’anno coi botti e deve far fronte a mensilità da 2100 euro ancora in crescita. Un vero e proprio salasso in appena quattro mesi che ha scatenato le ire dei sottoscrittori.

Una valanga di email, pec e proteste in filiale hanno investito la banca e a fare da parafulmine sono stati in prima persona i vari direttori, ai quali i mutuatari hanno chiesto conto. “Il problema dei tassi sui mutui è purtroppo generalizzato e legato principalmente alla reiterata scelta della BCE di aumentare i tassi, a partire dallo scorso luglio”, ha risposto la BCC interpellata da Verità&Affari. È vero che da luglio ad oggi la Banca centrale europea ha aumento i tassi del 2,50%, ma i clienti che hanno optato per un variabile con Cap lo hanno fatto proprio con l’intento di mettersi al riparo da tali annunciati aumenti dei tassi – oltre che per evitare i rischi di un variabile puro -, perché c’è un tetto stabilito appunto dal tasso più alto della forchetta: si partiva per esempio con l’1,2% per arrivare a un massimo del 3,8%.

La rata dei mutui

Il problema è che la rata di questi mutui in pochi mesi è arrivata già quasi al limite massimo indicato nei PIES (Pospetto Informativo Europeo Standardizzato), pur non essendo questo ancora stato raggiunto. E questa è un’anomalia. La banca ha caricato subito tutti gli interessi. E se è vero che il piano di ammortamento alla francese, comune a quasi tutti i mutui, prevede che il grosso degli interessi venga pagato nella prima parte della vita del finanziamento, è altrettanto vero che la BCC non è una banca come tutte le altre. Ne ha descritto bene la funzione-missione l’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in occasione del cinquantesimo anniversario di CrediUmbria.

“Le casse rurali ed artigiane nacquero attorno al 1880 nelle aree agricole e nei piccoli centri con l’obiettivo di corrispondere alla domanda di credito espressa da fasce di imprenditoria marginale, escluse fino ad allora dall’accesso al credito concesso dagli intermediari”, ricordava Draghi, “nel corso della loro storia esse hanno mantenuto la forma cooperativa e il carattere largamente mutualistico della loro attività, coniugando l’esercizio dell’attività bancaria secondo criteri imprenditoriali con la missione di banca della comunità locale, che antepone i vincoli di solidarietà al profitto”. Sono banche “popolari”, appunto. Le Banche di Credito Cooperativo marchigiane, per esempio, hanno sospeso il pagamento dei mutui di famiglie, imprese, associazioni ed enti che vivono e/o operano nei Comuni della Regione colpiti dall’alluvione della notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi.

La replica della banca

“La BCC di Roma sta monitorando con molta attenzione il fenomeno, in modo da poter fornire alla sua clientela immediate risposte a eventuali richieste di chiarimento e di intervento in relazione alle singole esigenze, sia per le famiglie che per le pmi”, assicurano sempre dalla banca. “Siamo una banca con una doppia anima, svolgiamo la funzione di intermediario creditizio e di impresa a responsabilità sociale”, si legge sul sito del Credito Cooperativo. E anche la piú grande Bcc d’Italia, quella di Roma, non dovrebbe sfuggire a questo “sistema di valori”. Il dossier mutui pare essere ora sul tavolo del direttore generale Roberto Gandolfo e si starebbe valutando una loro ripianificazione. Il rischio, però, è che i pompieri arrivino troppo tardi per tante famiglie e imprese “strozzate” dall’impennata repentina delle rate.

Condividi articolo