Male i conti Usa, perchè deludono Jp Morgan e Morgan Stanley
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza
Finanza Ven 15 luglio 2022

Male i conti negli Usa, perchè deludono Jp Morgan e Morgan Stanley

Le prime due trimestrali delle banche americane Jp Morgan e Morgan Stanley registrano risultati deludenti. Male i conti negli Usa, perchè deludono Jp Morgan e Morgan Stanley
Alberto Mapelli
di 
Alberto Mapelli

I conti di Jp Morgan e Morgan Stanley 

Le prime due trimestrali delle banche americane Jp Morgan e Morgan Stanley registrano risultati deludenti e sotto le aspettative degli analisti. Il tema comune dei risultati (pubblicati a mezz’ora di distanza) sono utili inferiori alle previsioni e in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di quasi il 30%.

Jp Morgan

A siglare la falsa partenza della stagione delle trimestrali è stata Jp Morgan. La banca ha riportato nel periodo un utile per azione di 2,76 dollari. Si tratta di un risultato inferiore di 11 centesimi alle attese degli analisti, che prevedevano come risultato 2,88 dollari. L’utile è stato di 8,65 miliardi, a causa soprattutto dell’accumulo di riserve per 902 milioni nel trimestre, e in calo del 28% su base annua. Anche i ricavi sono stati sotto leggermente inferiori alle previsioni: 31,63 miliardi contro i 31,95 attesi. Considerati i risultati e le prospettive economiche, JpMorgan ha scelto di sospendere temporaneamente il suo programma di buyback.

Morgan Stanley

Andamento simile per i conti trimestrali di Morgan Stanley. Nel trimestre da aprile a giugno il colosso degli investimenti ha registrato utili per azione di 1,39 dollari. Una cifra inferiori alla stima di 1,53 dollari prevista degli analisti. L’utile è sceso del 29% su base annua rispetto al 2021, attestandosi a 2,5 miliardi. I ricavi, stimati a 13,48 miliardi, si sono fermati a 13,13 miliardi, in calo dell’11% dal trimestre 2021.

A spingere verso il basso i risultati di Morgan Stanley è stato il crollo rispetto all’anno scorso della divisione investment banking che da aprile a giugno ha prodotto 1,07 miliardi di fatturato. Si tratta di una cifra inferiore di 400 milioni rispetto ai 1,47 miliardi di dollari degli analisti e in calo del 55% rispetto al 2021. In risalita, invece, il trading azionario che ha fatturato 2,96 miliardi di dollari. Un risultato superiore alle aspettative (2,77 miliardi). Anche il reddito fisso (2,5 miliardi nel secondo trimestre) ha superato le previsioni, che fissavano l’asticella a 1,98 miliardi di dollari.

Condividi articolo