Il Tesoro perde soldi con Mps ma non fa sconti ai contribuenti
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ApprofondimentiFinanza Ven 19 agosto 2022

Il Tesoro perde soldi con Mps ma non fa nessuno sconto ai contribuenti

Se accetta una perdita per liberare il Monte accetti pure una perdita sui conti dell’Agenzia dell’Entrate per liberare i cittadini. Il Tesoro perde soldi con Mps ma non fa nessuno sconto ai contribuenti
Carlo Cambi
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Carlo Cambi

I crediti di Mps

Era il 20 luglio scorso e Mario Draghi in Senato nel suo puntuto discorso di addio al Governo ha affermato: «In Italia l’Agenzia delle Entrate conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo, una cifra impressionante». Ha preso per buono il dato di Ernesto Maria Ruffini direttore dell’Agenzia dell’Entrate – già di stretta osservanza renziana, ora fa ditta per conto suo almeno fino al prossimo Governo – che un mese prima intervenendo al Festival Internazionale dell’Economia aveva apostrofato i cittadini che gli pagano lo stipendio (200 mila euro al netto dei benefit) così: «Sono 19 milioni le persone che hanno debiti con il fisco. Le abbiamo individuate».

Quei 19 milioni (16 milioni persone fisiche 3 milioni giuridiche) sono i destinatari delle famose cartelle che Matteo Salvini vuole rottamare con la pace fiscale. Probabilmente se andassero in contenzioso oltre la metà degli “evasori” vincerebbe. Sostiene Raffaello Lupi, ordinario di diritto Tributario all’università di Tor Vergata: «I contenziosi sono al 70% sotto i 5 mila euro e quelli il Fisco li perde tutti».

Gran parte di quelle cartelle sono passibili di prescrizione e sono un’entrata incerta, ma un costo certo: quello della gestione burocratica. Con il saldo e stralcio si era previsto di incassare 23 miliardi, ne sono arrivati 6,3. Eppure una strada ci sarebbe; basterebbe che il ministro Daniele Franco concedesse ai cittadini ciò che ha concesso a se stesso come titolare del Ministero dell’Economia e primo azionista del Monte dei Paschi di Siena: considerare le famose cartelle degli Npl, crediti deteriorati e li “cedesse” ai cittadini al prezzo a cui lui ha ceduto i crediti deteriorati della “sua” banca senese. Se accetta una perdita per liberare il Monte accetti pure una perdita sui conti dell’Agenzia dell’Entrate per liberare i cittadini.

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