Eni, via all'emissione dei bond. Ecco il confronto con il Btp - V&A
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FinanzaPrimo piano Lun 16 gennaio 2023

Eni, da oggi al via la sottoscrizione dei bond. Chi vince il confronto con il Btp

Partita oggi l'emissione dell'obbligazione Eni da un miliardo di euro. Ecco ichi vince il confronto con il Btp Eni, da oggi al via la sottoscrizione dei bond. Chi vince il confronto con il Btp Eni energia
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Emissione di bond Eni da un miliardo

Da questa mattina sono aperte le sottoscrizioni per i bond Eni. Il gruppo del cane a sei zampe torna sul mercato dei bond retail dopo 11 anni, e lo fa con le prime obbligazioni sustainability linked, indicizzate cioè a obiettivi di sostenibilità, destinate al pubblico dei piccoli risparmiatori. Si tratta di un’emissione da un miliardo di euro, che potrà raddoppiare a 2 miliardi in caso di surplus della domanda. Queste le caratteristiche principali: lotto minimo di 2mila euro, durata 5 anni, tasso fisso (non inferiore al 4,30%), e tasso di interesse a scadenza collegato ai target di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate al business Upstream e di incremento della capacità installata da fonti rinnovabili. Il bond sarà quotato sul Mot, il Mercato Telematico delle Obbligazioni.

I dettagli dell’obbligazione

Sarà possibile aderire all’offerta del bond Eni sia online fino a venerdì 20 gennaio, con l’offerta fuori sede fino a venerdì 27 gennaio o recandosi in filale fino a venerdì 3 febbraio, salvo chiusura anticipata. La durata è di 5 anni con decorrenza dal 10 febbraio 2023, e il capitale sarà rimborsato interamente alla scadenza del prestito (10 febbraio 2028). Le obbligazioni pagheranno ai sottoscrittori, annualmente e in via posticipata, interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo che sarà determinato e comunicato entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione del periodo di offerta. Il tasso non potrà essere inferiore al tasso minimo, fissato pari al 4,30%.

Gli obiettivi di sostenibilità da centrare

L’ultima cedola del bond Eni pagabile il 10 febbraio 2028 sarà collegata al conseguimento dei seguenti target di sostenibilità di Eni: riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate alle operazioni del business Upstream; incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025. In caso di raggiungimento dei target da parte di Eni, il tasso di interesse nominale annuo lordo rimarrà invariato sino alla scadenza delle obbligazioni. In caso, invece, di mancato raggiungimento di anche uno solo dei due target, il tasso di interesse relativo alla cedola pagabile alla data di scadenza del 10 febbraio 2028 sarà incrementato dello 0,50%.

Le banche in campo per il collocamento

Le obbligazioni saranno collocate da un consorzio di collocamento e garanzia coordinato e diretto da Intesa Sanpaolo e UniCredit. Ne fanno parte Banca Akros, Bpm, Bnp Paribas, Bper Banca e Crédit Agricole Cib come garanti, che dovranno appunto garantire il collocamento delle obbligazioni fino al valore nominale complessivo massimo pari a 1 miliardo di euro.

Bond Eni contro Btp a cinque anni: chi vince?

Il tasso proposto da Eni offre premio sia rispetto ai suoi stessi bond sul mercato sia anche rispetto ai Btp di pari durata. Eni, infatti, ha già sul mercato tre bond con scadenza 2028, tutti con rendimenti inferiori: il 17 maggio offre un rendimento del 3,76%, il 14 giugno il 3,58% e il 19 giugno il 3,68%. La convenienza si riscontra anche rispetto a un Btp di pari durata: il titolo di Stato con scadenza più vicina a quello proposto da Eni è il 1° febbraio 2028 che oggi offre un rendimento del 3,45% (con cedola al 2% e prezzo a 93,50). Da considerare, però, la diversa tassazione: il rendimento del Btp è tassato per il 12,5%, quindi al netto è al 3%. Il bond Eni, per il quale non vengono comunque pagate commissioni bancarie, ha una tassazione invece del 26%, per un netto al 3,18%. Eni, inoltre, ha un rating superiore a quello dello Stato italiano e cioè A- contro BBB.

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