Esordio deludente in Borsa di De Nora, il titolo è troppo caro
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Finanza Ven 01 luglio 2022

Esordio deludente in Borsa di De Nora, il titolo è troppo caro

Debutta nel giovedì nero di Piazza Affari l'idrogeno verde di De Nora. La società ha avuto il coraggio di sfidare il momento difficile. Esordio deludente in Borsa di De Nora, il titolo è troppo caro
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Il debutto di De Nora in Borsa a Milano

Debutta nel giovedì nero di Piazza Affari l’idrogeno verde di De Nora. La società ha avuto il coraggio di sfidare il momento difficile dei mercati mentre altre, come Plenitude dell’Eni, hanno preferito rinviare la quotazione. Il coraggio però, non ha avuto adeguato riconoscimento da parte degli investitori. In una giornata complicata per tutti i listini (Milano ha perso il 2,47% risultando il peggiore in Europa) il titolo del gruppo fondato un secolo fa da Oronzio De Nora ha chiuso la sua prima seduta in calo del 4,4% a 12,9 euro contro i 13,5 euro del collocamento.

La forchetta del collocamento

Un finale di partita deludente ma abbastanza prevedibile considerando che già in sede di collocamento la domanda degli investitori si era collocata sulla parte bassa del la forchetta. Mediobanca, però, ha voluto dimostrare, ancora una volta, il suo ruolo di protagonista sul mercato italiano garantendo il successo dell’offerta. Obiettivo riuscito ma con poche soddisfazioni per Piazza Affari anche se le richieste erano risultate tre volte e mezza superiori alla quantità di azioni offerte. Una domanda aggiuntiva che, tuttavia, al momento del debutto si è volatilizzata.

Al mercato la valutazione della società è apparsa piuttosto alta. Sulla base dei numeri 2021, De Nora è stata pagata 20,8 volte il margine operativo lordo. Un prezzo un po’ caro rispetto alla media che, come si vede nel prospetto che accompagna la quotazione dell’azienda di Lambrate, per il settore delle tecnologie e delle energie pulite, è di 16,87 volte. «Siamo felici di avere portato a compimento il progetto di quotazione su Euronext e di far parte di Tech Leaders», ha commentato, malgrado tutto, il ceo Paolo Dellachà, riferendosi al segmento di eccellenza lanciato quest’anno dal gruppo francese che gestisce anche la Borsa Italiana. «Si tratta di un passaggio cruciale per l’azienda che ci permette di avere una visibilità importante sul mercato, e di cogliere tutte le opportunità di business perseguire una crescita ben strutturata a livello mondiale nelle diverse aree in cui l’azienda opera» ha concluso Della chà.

De Nora è la prima matricola del nuovo segmento Tech Leaders di Euronext. Alla cerimonia di quotazione tenutasi poco prima dell’apertura dei mercati il presidente, Federico De Nora, ha definito l’ingresso a Palazzo Mezzanotte «non un punto di arrivo ma di partenza; un passaggio per facilitare la realizzazione degli obiettivi sfidanti che abbiamo in cantiere e che siamo sicuri di poter raggiungere nei prossimi anni». Nei giorni scorsi, la società aveva sottoscritto un collocamento circa 3,5 volte con gli investitori per un ricavato complessivo dell’ipo di circa 474 milioni di euro. All’ingresso in borsa, la famiglia De Nora deteneva una quota di maggioranza del 53%, Snam una quota del 25%, mentre il 20% era rappresentato dal flottante, con Garrone e 7-Industries come corner-investors. Ognuno dei due partners ha investito 100 milioni ciascuno.

I soci di minoranza di De Nora

Con l’offerta la società della famiglia De Nora, dove Snam resta socio di minoranza oltre che partner strategico, ha raccolto 474 milioni di euro che in caso di esercizio integrale delle green shoe salirà a 545 milioni. Significa una capitalizzazione al debutto di 2,7 miliardi. Per gli azionisti, in attesa di un recupero del titolo in Borsa, c’è comunque la promessa che verrà distribuito in dividendi il 25% dell’utile in linea col pay out seguito finora anche quando è cresciuta tramite acquisizioni. Piazza Affari, però ultimamente è abituata a rendimenti ben maggiori.

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