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FinanzaIn evidenza Mar 27 dicembre 2022

Il 2023 delle banche - Intesa Sanpaolo, i dividendi chiave del successo

La banca guidata da Carlo Messina ha una storia di ricchi dividendi e azionisti soddisfatti. Coi tassi in rialzo Intesa può far ancora meglio Il 2023 delle banche - Intesa Sanpaolo, i dividendi chiave del successo Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il 2023 di Intesa Sanpaolo

L’ultima promozione è arrivata dagli analisti di Citi, che hanno alzato le stime di utile per il 2023 del 12%. Intesa Sanpaolo, con la spagnola Bbva, è la banca preferita in Europa per il team di analisi della casa Usa. Merito di una politica di dividendi che, con la gestione di Carlo Messina, ha sempre dato grandi soddisfazioni agli investitori. 

Dividendi copiosi

Lo scorso 18 novembre, in occasione dell’esame dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione ordinaria, per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi. 

Credito all’economia

Presentando i risultati semestrali, Messina aveva annunciato l’intenzione di distribuire ai soci (tra cedole e buyback) il 70% degli utili dell’esercizio. Finora, salvo la pausa imposta dalla Bce nel 2020, il manager ha sempre mantenuto le promesse fatte al mercato. Da quando si è insediato in Ca’ de Sass ha distribuito dividendi per miliardi di euro, anche quando per farlo ha dovuto attingere alle riserve. 

Anche sul versante del sostegno all’economia Intesa Sanpaolo non ha mai fatto mancare risorse: quest’anno ha erogato crediti per circa 70 miliardi di euro.

Soci di Intesa soddisfatti

Il massiccio flusso di dividendi anche in anni difficili per il sistema bancario ha reso più semplice il compito di Messina, che può contare su soci stabili estremamente accondiscendenti. La milanese Fondazione Cariplo e la torinese Compagnia di San Paolo non hanno ragioni per contestare la guida della banca, che può così operare senza pressioni più o meno debite. Lo scenario di tassi in rialzo dovrebbe rendere il suo lavoro ancora più semplice, facendo tornare quella marginalità dall’attività bancaria che finora è mancata al sistema del credito.

Le lusinghe della politica

Confermato alla guida della banca nella primavera scorsa per altri tre anni, il manager ha già detto no a una carriera politica che qualcuno nella maggioranza di Centrodestra voleva per lui. Stando alle sue dichiarazioni resterebbe ancora in banca, per un nuovo mandato dopo il 2024. Al momento, nulla sembra impedire che il desiderio di Messina possa diventare realtà.

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