Intesa punta sull'estero e fa i conti dell'uscita dalla Russia
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FinanzaPrimo piano Mer 26 aprile 2023

Intesa punta sull'estero e fa i conti dell'uscita dalla Russia

Per Intesa Sanpaolo "non ci sono operazioni di M&A in prospettiva" in Italia, mentre il piano d'impresa 2022-2025. Intesa punta sull'estero e fa i conti dell'uscita dalla Russia
Redazione Verità&Affari
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Le prospettive d’investimento d’Intesa

Per Intesa Sanpaolonon ci sono operazioni di M&A in prospettiva” in Italia, mentre il piano d’impresa 2022-2025 prevede che “persegua l’obiettivo di potenziamento della presenza internazionale attraverso il rafforzamento della leadership europea nel wealth management con selettive piccole acquisizioni in geografie strategiche”. Lo si legge nelle risposte scritte agli azionisti in vista dell’assemblea dei soci del 28 aprile.

La banca ricorda, inoltre, che “il consolidamento della crescita internazionale nel private banking ha già portato all’acquisizione del gruppo Reyl in Svizzera e della Compagnie de Banque Privee Quilvest in Lussemburgo”.

L’esposizione verso la Russia

Diverse domande dei soci hanno toccato il tema della guerra e dell’esposizione al paese guidato da Vladimir Putin. Intesa ha spiegato che al 31 dicembre 2021 l’esposizione lorda verso la Russia (crediti verso clientela, crediti verso banche e titoli, tramite la controllata Banca Intesa Russia e cross border, al netto delle garanzie ECA) ammontava a circa 4,9 miliardi di euro (circa 4,9 miliardi di euro anche l’esposizione netta). A fine esercizio 2022 l’esposizione lorda residua si è pressoché dimezzata a circa 2,5 miliardi di euro (meno di 2 miliardi di euro l’esposizione netta).

A fine esercizio 2022 le esposizioni residue verso la Russia ammontano, in termini di valori lordi, a 372 milioni di euro (205 milioni di euro netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 1.257 milioni di euro (963 milioni di euro netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 797 milioni di euro (782 milioni di euro netti) e in titoli per complessivi 73 milioni di euro (41 milioni di euro netti). (Teleborsa) 

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