Mercati, le banche centrali mettono in fuga gli investitori
Mercati mondiali in ribasso. Le decisioni delle banche centrali mettono in fuga gli investitori. Bene Azimut e Leonardo ESTERNO PALAZZO MEZZANOTTE BORSA ITALIANA MILANO PIAZZA AFFARILe banche centrali mettono in freno ai mercati
Christine Lagarde e le banche centrali mettono in fuga gli investitori. Il tentativo di rimbalzo dei mercati di questa mattina si è dimostrato un fuoco di paglia. Milano ha limitato i danni allo 0,16%, grazie al sostegno dei titoli bancari che nell’indice hanno un peso molto rilevante. A trainare la ripresa la notizia che gli istituti di credito hanno superato brillantemente gli esami patrimoniali della Bce. Soprattutto Intesa Sanpaolo che ha guadagnato il 3,2%. Molto ben tenute Fineco (+2,47%) e Unicredit (+1,77%) che insieme ad Azimut (+6%) hanno dato vita al polo italiano del risparmio gestito. Lo spread è peggiorato a 213 punti dopo aver toccato la soglia record di 220 punti Il rendimento dei decennali è salito al 4,28%, dal 4,15% del giorno prima. La peggiore in Europa è stata Londra che arretra dell’1,27% a 7.332 punti, seguita da Parigi -1,08% a 6.452 punti e Francoforte -0,67% a 13.889 punti.
L’economia mondiale è in rallentamento
Per il momento il Toro sembra avere perso ogni speranza sui mercati. A fermarlo il rallentamento dell’economia, i messaggi intransigenti contro l’inflazione di Fed e Bce e le scadenze tecniche . Del resto i segnali che arrivano dall’economia non promettono niente di buono per l’inizio del 2023. In Europa l’attività manifatturiera a dicembre rimane in contrazione, mentre Eurostat ha rivisto al rialzo, al 10,1%, la stima dell’inflazione di novembre. Se la Lagarde non cambia direzione in tempi brevi rischia di mandare l’Europa in recessione con tutto il carico di disoccupati e rischi sociali.
Scende Wall Street e peggiora il quadro economico negli Stati Uniti. L’indice PMI Manifatturiero di S&P Global scende in dicembre a 44,4 punti da 46,3 di novembre. Il consensus era 46,5. Ha deluso anche il PMI Servizi, sceso a 44,6 punti da 46,4. Entrambi i dati sono sotto le attese. Il raffreddamento del quadro macro non dovrebbe essere una buona notizia per le borse, ma in questo contesto i segnali di arrivo della recessione sono elementi potenzialmente positivi perché danno meno argomenti a quanti sia a Francoforte che a Washington sostengono le ragioni del rialzo dei tassi. Il portoghese Mario Centeno, membro del consiglio Bce, è stato perentorio: le probabilità che la Banca centrale europea torni ad aumentare i tassi di interesse di 75 punti base è ora “molto bassa.
La giornata dei caldissimi sul mercato
Stamattina avevamo segnalato
Il titolo potrebbe beneficiare della legge del Senato che prevede spese per la Difesa nel 2023 a 858 miliardi di dollari, con un aumento del 10% rispetto al 2022. Il titolo ha chiuso in guadagno dello 0,36%.
ENERGIA
Petrolio
Brent e WTI accelerano in calo del -2,50%. +4% la settimana.
Gas
USA -10%, Europa -8% a 123 euro per mwh. L’accordo sul tetto al prezzo del gas sarebbe vicino. Sono stati i capi di governo al termine degli incontri di giovedì sera a dirsi ottimisti. “Sono fiduciosa che lunedì il Consiglio Energia raggiungerà un accordo”, ha dichiarato Ursula von der Leyen.