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ApprofondimentiFinanza Gio 09 febbraio 2023

Montepaschi aspetta un compratore e sale in Borsa

Il titolo di Mps aspetta un compratore e vola in Borsa dopo i risultati. Le mosse del Tesoro e il rinnovo del cda Montepaschi aspetta un compratore e sale in Borsa
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Montepaschi sale sulle attese di un compratore

Il mercato si è preso un giorno di tempo per digerire i risultati di Monte dei Paschi. E dopo le vendite di inizio settimana premia i conti della banca senese con forti acquisti. A un’ora dalla chiusura il titolo è in progresso del 12,27% a 2,60 euro, sui massimi dall’avvio dell’aumento di capitale nell’ottobre scorso.

Il miglioramento delle stime

Ma a spingere gli acquisti, si spiega dalle sale operative, sono le attese di una cessione della quota del Tesoro in tempi relativamente brevi. “La trimestrale è buona, ma il driver principale è ancora l’M&A”, sintetizza un gestore. Attese riaccese dalle parole dell’ad Luigi Lovaglio, che parlando con analisti ha sottolineato come la banca “non è più un problema ma un asset per il paese”. E dai conti, che grazie anche allo scenario dei tassi d’interesse hanno permesso a Lovaglio di rivedere al rialzo le stime per il 2023. 

Le incertezze sul compratore

Restano i dubbi su chi sarà il compratore e quando l’operazione potrà concretizzarsi. Dopo che gli amministratori delegati delle prime tre banche italiane si sono chiamati fuori dalla corsa, al Tesoro restano davvero poche scelte. Fermo restando che il governo è intenzionato a chiudere la partita quanto prima, ma non a qualunque costo. “Il compratore sarà certamente una banca e sarà italiana”, dice una fonte politica. Sottolineando che l’ipotesi di uno spezzatino, stante la mancanza all’orizzonte di un unico compratore, “è prematura”.  

Il nuovo cda e le mosse del Mef

Le intenzioni del governo saranno più chiare a breve, quando dalla riorganizzazione del Mef uscirà il nome del dirigente che dovrà gestire le partecipazioni dopo l’uscita di Alessandro Rivera dalla direzione generale. In attesa del dpcm di riordino del ministero, il candidato principale resta Antonino Turicchi, già direttore generale partecipazioni e finanza del ministero e attualmente presidente di Ita. Ma soprattutto ex membro del board di Mps in quota Mef. Sarà lui che dovrà indicare i candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione dell’assemblea del 20 aprile, così come tutta la partita delle nomine (da Enel a Leonardo) in scadenza. E proprio la “sensibilità” della scadenze starebbe ritardando la la riorganizzazione. 

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