Mps, siglato l'accordo: 3.500 uscite volontarie. Ecco il piano
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza
Finanza Gio 04 agosto 2022

Mps, siglato l'accordo: 3.500 uscite volontarie con il Fondo solidarietà

Banca Monte dei Paschi di Siena e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto l'accordo per la gestione di 3.500 uscite volontarie Mps, siglato l'accordo: 3.500 uscite volontarie con il Fondo solidarietà
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Il piano di Monte dei Paschi di Siena

Banca Monte dei Paschi di Siena e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto l’accordo per la gestione di 3.500 uscite volontarie al 1 dicembre 2022 come previsto dal Piano Industriale 2022-2026 presentato poco più di un mese fa, grazie a un programma di esodo in base alle diverse opzioni pensionistiche già maturate e all’attivazione del Fondo di Solidarietà del settore. In dettaglio l’accordo consente ai lavoratori di beneficiare delle prestazioni del Fondo fino a 7 anni di anticipo rispetto alla maturazione della pensione, garantendo un trattamento economico stabile. L’intesa siglata contiene, infatti, specifiche misure per favorire l’accesso al Fondo in relazione ai diversi livelli retributivi dei dipendenti interessati, salvaguardandone i bisogni anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro grazie al mantenimento dei programmi di welfare della Banca.

Il senso dell’accordo

“L’accordo conferma l’importanza del confronto con le organizzazioni sindacali per l’implementazione delle linee guida del Piano industriale, che prevede la semplificazione degli assetti del Gruppo in un’ottica di sviluppo e crescita – ha dichiarato Roberto Coita, chief human capital officer di Banca Monte dei Paschi di Siena -. L’intesa raggiunta ci permette di avviare un percorso condiviso per cogliere, anche attraverso la ripresa della contrattazione aziendale e nel rispetto degli obiettivi industriali, le opportunità di valorizzazione delle persone del nostro gruppo, mantenendo l’attenzione sullo sviluppo del welfare interno, la formazione e i livelli occupazionali”.

Condividi articolo