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FinanzaPrimo piano Lun 27 marzo 2023

Private equity ancora in crescita nel 2023. Al top il food

Dopo la crescita dello scorso anno, il private equity ancora in espanzione nel 2023. Lo conferma una ricerca di Livolsi & Partners Private equity ancora in crescita nel 2023. Al top il food Ubaldo Livolsi presidente Livolsi & Partners
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Private equity ancora in crescita nel 2023

Aumenta la fiducia e gli imprenditori credono nel capitale di rischio. Le attività di Merger & Acquisition (M&A) che hanno registrato nel 2022 un +31% sull’anno precedente, in quello in corso sono attese in ulteriore crescita da parte di chi guida le aziende. Secondo un‘indagine svolta dalla società di consulenza Livolsi & Partners, condotta su un campione di un centinaio di interlocutori trasversali a più settori, oltre il 63% ritiene che le operazioni da parte di investitori specializzati per apportare capitali di rischio in società target aumenteranno, il 10% che saranno stabili e il 27% in diminuzione. I fondi di private equity vengono reputati da oltre il 39% degli interpellati come uno strumento per accelerare la crescita aziendale anche in ambito internazionale.

Nel 2022 realizzate 971 operazioni

Come indicato nello studio EY M&A Barometer pubblicato nel gennaio 2023, nel corso del 2022 sono state censite 971 operazioni, +31% sull’anno precedente, per un importo di quasi 90 miliardi (+11%) di euro, realizzate da imprenditori che hanno scelto di cedere le proprie aziende a gruppi più grandi e strutturati o a fondi di private equity. Ne sono state interessate anche le Pmi per un valore nel 2022 di oltre 30 miliardi (+24%). Oltre un terzo delle operazioni M&A in Italia sono state condotte da fondi, non solo grandi operatori internazionali arrivati nel Belpaese per fare shopping, ma anche domestici (61% delle operazioni).

Stando alla ricerca della Livolsi & Partners, che prevalentemente ha coinvolto consulenti, aziende, banche, fondi, studi legali, oltre il 63% degli intervistati considera che gli impieghi di private equity proseguiranno nel 2023, anche malgrado il perdurare di una congiuntura negativa internazionale connessa alla guerra in Ucraina, per il 10% persisteranno stabili e per il 27% caleranno.

Il settore più gettonato dal private equity è il food

Più del 39% di coloro che rispondono valutano i fondi di private equity uno strumento per accelerare la crescita anche in ambito internazionale, il 33% la soluzione per risolvere il problema del passaggio generazionale e/o di dispute parentali (mancanza di eredi o non all’altezza, divergenze di opinioni tra i membri della famiglia), il 27% il modo per sopperire all’incapacità degli imprenditori nel realizzare processi di aggregazione tra imprese private di piccole e medie dimensioni.

Tra i settori che si prevede saranno maggiormente interessati: food & beverage (20%), It-Tech software (12%), moda e lusso (11%), farmaceutico (7%), seguiti da altri minori, quali healthcare e cosmetica, servizi, turismo, design, meccanica, chimica e cybersecurity.

“I dati emersi da questa ricerca” afferma Massimo Bersani, managing partner di Livolsi & Partners “non fanno che confermare la nostra scelta di operare a fianco degli imprenditori per preparare le aziende a processi di crescita attraverso integrazioni anche mediante l’ingresso nel capitale di investitori istituzionali, adeguando la struttura organizzativa e accompagnandole in ambito internazionale”.

Il vantaggio della finanza alternativa alle banche

“Questo lavoro” dichiara Ubaldo Livolsi, presidente di Livolsi & Partners “dimostra che le nostre aziende sono fiduciose nel futuro malgrado la congiuntura, sanno prendersi le proprie responsabilità e sempre più conoscono le opportunità e i vantaggi della cosiddetta finanza alternativa alle banche, a partire dal private equity e venture capital, come le forme di finanziamento in debito (minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending) o la quotazione in borsa su listini specifici per le pmi, come Euronext Growth Milano. È però fondamentale che il governo assecondi tale tendenza favorendo una maggiore diffusione di queste pratiche con nuovi strumenti normativi, informativi e agevolazioni fiscali”.

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