Cassa centrale banca, quattro ispezioni in meno di due anni - V&A
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FinanzaIn evidenza Gio 26 gennaio 2023

Stretta della Vigilanza su Cassa centrale banca: quattro ispezioni in meno di due anni

Patrimonio, crediti, sistemi informatici e antiriclaggio: dopo l'addio a Carige il pressing dei controllori sulla holding delle Bcc Stretta della Vigilanza su Cassa centrale banca: quattro ispezioni in meno di due anni GIORGIO FRACALOSSI PRESIDENTE CASSA CENTRALE BANCA
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Quattro ispezioni da Bce e Bankitalia, stretta della Vigilanza su Cassa centrale banca

Tre distinte ispezioni della Bce tra 2021 e 2022, l’ultima conclusa da poco. Più una di Bankitalia focalizzata sull’antiriciclaggio che, il 12 gennaio 2022, ha inviato un verbale con una serie di rilievi a Cassa Centrale Banca (Ccb) riscontrando la non adeguatezza dei presidi di questa delicata funzione

Il pressing su Ccb dopo l’addio a Carige

Un pressing vero e proprio quello delle autorità di vigilanza su una delle due holding del credito cooperativo. Iniziato tra l’altro, si nota in ambienti bancari, poco dopo l’annuncio della rinuncia da parte di Ccb all’acquisizione di Banca Carige, come previsto dagli accordi con il Fondo interbancario.

La prima ispezione è partita infatti a ridosso dell’addio della holding cooperativa all’operazione Carige, annunciato formalmente il 16 marzo del 2021. In quella occasione, gli ispettori della Bce si sono concentrati sull’adeguatezza patrimoniale dell’istituto. L’ispezione si è conclusa a fine 2021 e il verbale ispettivo, arrivato all’inizio dello scorso anno, “ha evidenziato alcuni punti di attenzione” sui quali la banca si è impegnata a porre rimedio con un apposito piano condiviso con Francoforte. 

Rischio di credito e sistemi informatici

Nel marzo scorso, con l’istituto ancora in fase d’interlocuzione con la Vigilanza sulla prima ispezione, è partita una nuova verifica. Questa volta, gli ispettori della Bce si sono concentrati sul rischio di credito e di controparte, in particolare nel settore dell’immobiliare a uso commerciale. In questo caso si è trattato di un’indagine più ampia che ha riguardato vari istituti a livello europeo.

Per Cassa centrale, gli ispettori hanno esaminato un campione di circa 150 posizioni. Le conclusioni sono state recapitate a Ccb nel novembre scorso e la banca è ancora in fase di interlocuzione con Francoforte. Infine, a settembre 2022, è partita la terza ispezione della Bce. Questa volta, Francoforte ha voluto verificare la tenuta e la solidità dei sistemi informatici del gruppo. Per questa ultima ispezioni non sono ancora noti gli esiti.

La stoccata su antiriciclaggio e trasparenza

A guardare dentro alla holding trentina è stata anche Bankitalia. Che si è concentrata sugli aspetti di competenza di via Nazionale, ovvero riclaggio e trasparenza. Anche in questo caso l’ispezione è partita dopo l’addio a Carige, nella prima parte del 2021. E il verbale ispettivo, arrivato nel gennaio dello scorso anno, non è stato indulgente.

“L’Autorità di Vigilanza – è scritto nel bilancio 2021 di Ccb – ha riscontrato che, a due anni e mezzo dall’avvio del gruppo, gli obiettivi di rafforzamento e omogeneizzazione degli standard operativi e gestionali nelle materie oggetto di investigazione non sono stati del tutto conseguiti.  Con necessità di rafforzare ulteriormente i presidi che governano i processi antiriciclaggio e trasparenza di gruppo, anche al fine di migliorare la capacità per la Capogruppo Cassa Centrale di presidiare la condotta delle banche affiliate”. Nella sua replica, Ccb si è impegnata a porre rimedio ai rilievi con un piano apposito e al mentenimento di determinati impegni nei temi previsti da un cronoprogramma condiviso con l’Autorità.

I requisiti Srep

Abbiamo chiesto un commento all’istituto, che al momento in cui scriviamo non ha ricevuto risposta. La banca sottolinea solo che, relativamente ai requisiti patrimoniali, Ccb supera “ampiamente” i requisiti minimi patrimoniali richiesti da Francoforte e fissati nella lettera Srep.

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