Vivendi rassicura su Tim e apre a nuovi investimenti in Italia
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FinanzaIn evidenza Ven 23 dicembre 2022

Vivendi rassicura su Tim e apre a nuovi investimenti in Italia

Arnaud de Puyfontaine rappresenta l’azionista di maggioranza di Tim, Vivendi, che ha il 23,7% rassicura sulla situazione. Vivendi rassicura su Tim e apre a nuovi investimenti in Italia TIM
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Vivendi e Tim

«Sono grato a questo Governo ed in particolar modo al Mimit e al ministro Urso, e agli altri dicasteri competenti, per aver creato le condizioni e un clima sereno e costruttivo che accompagna il lavoro dei tavoli tra governo e azionisti di maggioranza di Tim, con l’obbiettivo di trovare una soluzione condivisa che risponda agli obiettivi di Governo e che soddisfi tutti gli stakeholders nell’interesse del Paese». Lo ha detto Arnaud de Puyfontaine che rappresenta l’azionista di maggioranza di Tim, Vivendi, che ha il 23,7%.

Per il manager il clima sarebbe propedeutico ad altri investimenti in Italia. Inutile dire però che la speranza è che siano meno conflittuali di quello che Vivendi ha effettuato in Mediaset che si è risolto solo dopo una lunga causa legale. E anche con Tim le cose non vanno meglio dato che la trattativa per cercare di risolvere la questione della rete è arenata a causa delle richieste pecuniarie dei francesi. Comunque dagli incontri già fatti, tra gli azionisti di Tim, oltre a Vivendi anche Cdp che ha circa il 10%, sarebbero stati soddisfacenti.

Il piano per Tim

Il piano dovrebbe vedere la separazione tra rete e servizi. Ossia gli abbonati fissi e mobili e ovviamente anche quelli di Tim Vision, ossia la piattaforma di pay tv via web. Proprio quest’ultima potrebbe essere il boccone più appetito da Vivendi, che in Francia controlla Canal+, e con Tim Vision potrebbe approdare in Italia. Obiettivo a cui puntano i francesi da tempo dato che volevano fare un’Opa su Mediaset.

Il 29 di dicembre ci sarà un altro incontro tra governo e azionisti Tim. Difficile che venga trovata, già per quella data, una soluzione ma probabilmente verranno posti paletti più saldi sulla strada da seguire nei prossimi mesi per sistemare il gruppo telefonico oberato da 30 miliardi di debiti. Scontenti i sindacati che temono per l’occupazione in caso di divisione del gruppo.

“I lavoratori non vengono mai ascoltati- ha detto il segretario della Uil Salvo Ugliarolo -. Ci saremmo aspettati da parte del governo una procedura di confronto con le organizzazioni sindacali visto anche l’impegno che era stato preso nell’incontro a palazzo Chigi di novembre dove peraltro non erano presenti le parti politiche ma solo funzionari. Ci dispiace dover constatare che cambiano i governi ma le modalità della politica nei confronti di un tema importante come quello del futuro di Tim rimangono le stesse, caratterizzate da nessuna interlocuzione”. Buona la giornata di Tim in Borsa: +2,39%.

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