Unicredit, nel 2022 utile super. Ora 5,25 miliardi agli azionisti- V&A
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Finanza Mar 31 gennaio 2023

Unicredit, conti 2022 e remunerazione degli azionisti oltre le attese. Il titolo vola a Piazza Affari: +12%

Risultati sopra le aspettative degli analisti per Unicredit. Orcel prevede una super distribuzione agli azionisti tra dividendo e buyback Unicredit, conti 2022 e remunerazione degli azionisti oltre le attese. Il titolo vola a Piazza Affari: +12% Andrea Orcel Unicredit
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Conti Unicredit, utile di 5,2 miliardi nel 2022

Unicredit chiude il 2022 con un utile netto di 5,2 miliardi, oltre le aspettative degli analisti, e si prepara a remunerare generosamente gli azionisti. Tra buyback e dividendo, infatti, è prevista una distribuzione di 5,25 miliardi di euro agli azionisti. I conti del 2022 vengono definiti “eccezionali” dallo stesso ceo, Andrea Orcel, che ovviamente sottolinea come sia “il miglior risultato in oltre un decennio”. Non solo: il colosso italiano promette scintille anche nel 2023. L’utile netto atteso per l’anno appena iniziato, inclusa la Russia, è sostanzialmente in linea con quello ottenuto dal gruppo nel 2022.

Tutte notizie che hanno fatto strappare il titolo a Piazza Affari. Unicredit guadagna oltre il 12% nella seduta odierna, scambiando oltre i 17,70 euro. Ieri aveva chiuso di poco sotto i 16 euro (15,93 euro). La capitalizzazione di Unicredit ha superato i 34,3 miliardi di euro grazie allo strappo in Borsa.

Tra dividendo e buyback Unicredit fa ricchi gli azionisti

Ma andiamo con ordine. In primis il risultato del 2022: Unicredit archivia l’anno passato con un utile netto di 5,2 miliardi. Sono risultati superiori alle stime degli analisti – consensus a 5,13 miliardi 6,5 miliardi. A dare il boost finale ai conti un quarto trimestre da record:  profitti per 1,4 miliardi, decisamente sopra le stime degli analisti (1,16 miliardi). Un balzo in avanti gigantesco se si confronta con l’ultimo trimestre dell’anno precedente, chiuso con una perdita di 1,4 miliardi.

A conti da record Unicredit e Orcel vogliono proseguire con una ricca distribuzione agli azionisti: 5,25 miliardi di euro. Una ricompensa in crescita di 1,5 miliardi rispetto all’anno precedente. Il dividendo in contanti previsto sarà di 1,91 miliardi, pari a oltre 98 centesimi per azione, e il buyback di 3,34 miliardi, ovviamente dopo le debite approvazioni. In una call con gli analisti Orcel si è detto “fiducioso” che la Bce autorizzerà la ricca distribuzione agli azionisti.

L’utile 2023 in linea con quello del 2022

Unicredit punta a rendere una costante questi risultati definiti eccezionali dal suo stesso ceo. Per il 2023 l’istituto prevede un utile in linea con quello del 2022 e ha annunciato che il reporting finanziario includerà anche la Russia d’ora in avanti.

I conti 2022, spiega Orcel, “dimostrano i progressi significativi nel percorso di trasformazione industriale e la capacità di ottenere performance eccellenti in tutto il ciclo”. Al futuro il ceo guarda “con fiducia” e ribadisce la ferma concentrazione “sull’esecuzione di Unicredit Unlocked”, il piano strategico 2022-2024.

Per quanto riguarda invece il futuro personale di Orcel, bisognerà capire come incideranno questi numeri da record sulla presunta richiesta di aumento del proprio compenso che avrebbe causato qualche malumore tra i soci.

La gestione della Russia

Esclusa la Russia, nel quarto trimestre i ricavi netti sono stati di 4,7 miliardi (+34,9% anno su anno) e di 18,1 miliardi per tutto l’anno (+14,7%). Il risultato, spiega Unicredit, riflette l’elevata redditività aggiustata per il rischio, con raggiungimento degli obiettivi su tutte le leve chiave e in tutti i business. A spingere i conti anche la significativa crescita del margine d’interesse: +16% anno su anno, pari a 9,9 miliardi.

Allo stesso tempo, però, l’esposizione cross-border della Russia è stata adeguatamente gestita e ridotta nel corso dell’anno. I costi complessivi per il business a Mosca sono scesi del 66%, ovvero di circa 4,1 miliardi di euro. Unicredit, si legge nella nota sui conti, è impegnata a mantenere un progressivo approccio di de-risking.

Su Mps “non ci sono le condizioni”

Nella call con le agenzie, Orcel ha allontanato per ora da Unicredit la possibilità di entrare nella partita Mps. “Se in un futuro molto lontano ci saranno le condizioni vedremo. Oggi non è cosi”. Il ceo di Unicredit ha rivendicato che “il nostro piano genera più valore di qualsiasi m&a”. Qualsiasi aggregazione, quindi, “non deve impattare sul nostro piano, sulla distribuzione agli azionisti e deve avere un senso industriale”.

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