Quando fare lo psicologo diventa un business di tendenza
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Futurismi
Futurismi Mar 20 settembre 2022

Quando fare lo psicologo diventa un business di tendenza, ma online

Iniziato il percorso psicologico di Unobravo, il servizio leader in Italia nel fornire un supporto terapeutico online. Quando fare lo psicologo diventa un business di tendenza, ma online
Marco Morello
di 
Marco Morello

Il servizio dello psicologo online

Si comincia con un questionario, un percorso scandito da varie domande: chi è il destinatario del servizio (se stessi, la coppia, un figlio minorenne), poi un elenco di frasi che fotografano la propria situazione. Da ostacoli come «mi sento spesso triste» oppure «ho difficoltà correlate alla mia vita lavorativa», fino a buoni propositi quali «vorrei conoscere meglio me stesso» o «sento di aver bisogno di una svolta».

Senza nemmeno accorgersene, con la fascinazione di un quiz, è già iniziato il percorso psicologico di Unobravo, il servizio leader in Italia nel fornire un supporto terapeutico online, in videochiamata, a chiunque lo desideri. L’intento è trasferire nel digitale una prassi analogica, com’è già avvenuto per il lavoro, la formazione, gli allenamenti. La base e il meccanismo, però, sono tecnologici: «Creiamo un processo di abbinamento tra il paziente e il terapeuta più adatto per esigenze, competenze e preferenze, grazie allo studio di un innovativo algoritmo di proprietà esclusiva», spiega Danila De Stefano, founder e ceo di Unobravo.

Non fa tutto il software, i paletti li mette l’utente: sempre in via preliminare, può indicare se desidera parlare con uno psicologo uomo o donna, che abbia più o meno di 35 anni. C’è spazio per enfatizzarne approccio e propensioni, definendone le caratteristiche principali. È tutto materiale necessario per individuare un candidato su misura per ogni iscritto tra gli oltre 2 mila professionisti presenti sulla piattaforma. E se la scintilla medica non scatta, si può sempre cambiare idea: «Molto spesso», osserva De Stefano, «i pazienti si scoraggiano di fronte a una seduta non positiva o una mancata affinità con il proprio terapeuta o, semplicemente, non sanno a chi rivolgersi».

Unobravo rimuove queste barriere, assieme a quelle temporali: si possono scegliere gli orari e i giorni più adatti in linea con la propria agenda, né occorre spostarsi per partecipare a un appuntamento. Con numerosi vantaggi provati dal buon senso dall’esperienza: «Si effettua la terapia dalla comodità del divano di casa, garantendo così il massimo comfort e flessibilità. Nel tempo, abbiamo appurato che lo schermo contribuisce ad abbassare più rapidamente gli schemi difensivi del paziente. Spesso, con le terapie online, le persone si sentono più a loro agio, proprio perché si trovano fisicamente in un ambiente a loro familiare e che li accoglie in modo diverso rispetto a uno spazio estraneo».

La start up era nata per gli italiani residenti all’estero che non trovavano un interlocutore nelle vicinanze che li assistesse nella loro lingua madre. La pandemia ha infranto il tabù, ha trasformato in opzione concreta, in tendenza, questo incontro a distanza. 

Servizi di questo tipo favoriscono la ricerca del benessere mentale anche tra fasce d’età meno adulte, più inclini a usare le nuove tecnologie: «Per quanto riguarda il target di pazienti, l’età media è di 33 anni, rispetto ai 40 per quanto riguarda la terapia in presenza. Significa che raggiungiamo moltissimi giovani, anche grazie all’utilizzo dei social network». Sono tutte premesse per un futuro roseo per Unobravo, benedetto lo scorso luglio con un investimento di 17 milioni di euro da parte della società di venture capital e private equity newyorchese Insight Partners. Ben consapevole che di questi tempi, tra la guerra e la pandemia, l’inflazione e altre calamità assortite, a tutti noi, presto o tardi, servirà uno bravo.

Condividi articolo