Moby, le accuse a Onorato: case pagate coi soldi della compagnia - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Giustizia
GiustiziaPrimo piano Lun 13 febbraio 2023

Caso Moby, le accuse a Onorato: fondi usati per auto di lusso

Chiuse le indagini e chiesta la bancarotta. Nel mirino anche gli acquisti di immobili dello stesso Onorato da parte di Moby Caso Moby, le accuse a Onorato: fondi usati per auto di lusso PORTO DI CIVITAVECCHIANAVE NAVI MOBY
Gianluca Paolucci
di 
Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Bancarotta Moby, chiuse le indagini: le accuse a Onorato

I fondi “drenati” da Compagnia italiana di navigazione (Cin) a Moby, gli anticipi per le nuovi navi, gli immobili personali venduti alla compagnia e i pagamenti effettuati alle banche finanziatrici in una situazione già di dissesto. Sono le operazioni che la procura di Milano contesta all’armatore Vincenzo Onorato e ai figli Achille e Alessandro, indagati per varie ipotesi di bancarotta nell’ambito dell’inchiesta sul crac della compagnia di navigazione. L’avviso di fine indagini della procura di Milano è stato notificato agli indagati nei giorni scorsi.

La difesa dell’armatore

“Evidentemente nessuna sorpresa” dice l’avvocato Pasquale Pantano, che difende la famiglia Onorato. “Eravamo a conoscenza di queste indagini da tempo. Abbiamo collaborato in totale trasparenza con gli organi inquirenti. I rilievi più significativi mossi ai miei assistiti hanno ad oggetto valutazioni relative ad attività molto complesse. Non condividiamo gli esiti di tali valutazioni per un fondato e corposo ordine di ragioni sia fattuali che giuridiche che avremo presto modo di rappresentare ai magistrati per dimostrare la perfetta legittimità dell’operato della famiglia Onorato. Naturalmente – conclude – continuiamo a manifestare profonda fiducia nelle istituzioni e nella magistratura in particolare”.

L’appartamento in San Babila e la villa in Sardegna

Tra le operazioni contestate, gli acquisti da parte di Moby di un immobile in piazza San Babila di proprietà dello stesso Onorato, per sette milioni di euro più 640 mila di spese notarili. Un prezzo di due milioni di euro superiore al valore di mercato dell’immobile, secondo la procura. Soldi che poi sarebbero stati utilizzati da Onorato per ripagare prestiti personali presso il sistema bancario. L’immobile, ricostruisce la procura, è stato fatto figurare nella delibera del cda come destinato a “immobile di rappresentanza della società”, mentre è rimasto sempre l’abitazione personale dell’armatore. 

Aston Martin, Rolls Royce e aerei privati

Analoga giustificazione (immobile di rappresentanza destinato a ospitare eventi per la compagnia) figura come ragione dell’acquisto e la ristrutturazione per 4,45 milioni di euro di Villa Lilium, in Costa Smeralda. Anche questa utilizzata poi come casa per le vacanze da vari membri della famiglia Onorato. Sempre Moby avrebbe pagato anche i lavori di ristrutturazione di alcuni appartamenti a Napoli di proprietà della madre dell’armatore.

Agli Onorato vengono anche contestate le spese “non pertinenti all’esercizio dell’attività d’impresa” e comunque “incongrue” sostenute dalla compagnie per il noleggio di auto di lusso (Aston Martin V8, Rolls Royce Wraith, Mercedes Slk, Range Rover Velar, Maserati Levante, Aston Martin V12), di un aereo Falcon 2000Ex nonché per affitti degli appartamenti a Milano di Achille e Alessandro. 

Il rimborso dei prestiti alle banche

Nel mirino della procura finisce anche il rimborso di prestiti fatto a un pool di banche nel 2019 per 54 milioni di euro. Il pool comprende Jp Morgan, Goldman Sachs, Unicredit, Banca Imi, Mps, Ubi e Banco Bpm. Il rimborso, 50 milioni di capitale più interessi, sarebbe avvenuto nel corso del 2019. Quando secondo la procura la società presentava già un patrimonio netto negativo per 76 milioni di euro, per effetto delle svalutazioni effettuate sulla flotta traghetti della compagnia. Anche in questo caso il reato è contestato ai soli Onorato.

I traghetti intestati alla nuova società

Sempre gli Onorato dovranno rispondere anche delle accuse relative agli anticipi pagati da Moby per l’acquisto di quattro traghetti, formalmente effettuato dalla Fratelli Onorato Armatori srl, costituita nel 2017. L’operazione, secondo la procura, aveva lo scopo di tenere le nuove navi al di fuori del patrimonio della società. A pagare è stata anche in questo caso Moby, con la giustificazione di anticipi sui futuri canoni di affitto dei nuovi traghetti.  

L’altro filone

In un fascicolo separato, resta ancora in fase d’indagine la vicenda dei pagamenti effettuati da Onorato alla Beppegrillo srl. Alla società, di proprietà di Beppe Grillo, fa capo il sito beppegrillo.it. L’ipotesi di reato, traffico illecito d’influenze, verterebbe in questo caso sui rapporti tra Grillo e Onorato. E sull’interessamento di Grillo presso esponenti dei Cinquestelle per provvedimenti d’interesse per l’armatore.

Condividi articolo