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GiustiziaPrimo piano Lun 30 gennaio 2023

Crac Veneto Banca, Consoli condannato a tre anni. Niente confisca

Per il crac di Veneto Banca l'ex ad Vincenzo Consoli è stato condannato a tre anni di reclusione. Revocata la confisca di 221 milioni di euro Crac Veneto Banca, Consoli condannato a tre anni. Niente confisca
Redazione Verità&Affari
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Crac Veneto Banca, tre anni a Consoli ma niente confisca

Per il crac di Veneto Banca è stata confermata a Vincenzo Consoli la condanna a tre anni di reclusione in appello. La pena scende di un anno rispetto ai quattro inflitti all’ex amministratore delegato in primo grado a Treviso a causa dell’intervenuta prescrizione del reato di falso in prospetto sull’aumento di capitale 2014. Per i risparmiatori danneggiati dal crac di Veneto Banca, però, arriva comunque una beffa: è stata infatti revocata la confisca dei 221 milioni di euro inflitti a Consoli in primo grado. Per conoscere le motivazioni bisognerà aspettare la pubblicazione delle motivazioni.

Le prescrizioni

Il processo d’appello, celebrato nell’aula bunker di Mestre, si conclude con la conferma della condanna per il reato di ostacolo alla vigilanza. La pena è identica alla richiesta i tre anni di reclusione avanzata dai pm Maristella Cerato e Massimo De Bortoli. Inevitabile la diminuzione a causa della prescrizione per il falso in prospetto sull’aumento di capitale, scattata il 10 febbraio scorso. Durante il processo di primo grado era scattata la prescrizione anche per il reato di aggiotaggio contestato dall’accusa.

Per l’accusa Consoli “era l’assoluto dominus ed era a conoscenza della vera situazione patrimoniale della banca. Aveva una supremazia assoluta sulla gestione rispetto agli altri organi della società”. La difesa invece aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che il processo si basasse su un “grande equivoco”. Non confermata, invece, la confisca dei beni di Consoli. Possibile che la Corte “si sia uniformata agli orientamenti europei secondo i quali la confisca non può essere una duplicazione di condanna al risarcimenti dei danni”, scrive il Gazzettino.

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