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GiustiziaIn evidenza Sab 10 dicembre 2022

Riciclatore e truffato, il kazako "padrone" di Siena denuncia i soci italiani: c'è anche un parlamentare di FdI

La vicenda di Igor Bidilo, uomo d'affari russo-kazako che è diventato il nuovo "padrone"  di Siena, si arricchisce di un nuovo capitolo Riciclatore e truffato, il kazako "padrone" di Siena denuncia i soci italiani: c'è anche un parlamentare di FdI PIAZZA DEL CAMPO PALAZZO COMUNALE PUBBLICO MUNICIPIO TURISTI
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il kazako “padrone” di Siena denuncia i soci italiani

Riciclatore (presunto) e truffato (sempre presunto). La vicenda di Igor Bidilo, uomo d’affari russo-kazako che è diventato il nuovo “padrone”  di Siena, si arricchisce di un nuovo capitolo. E come sempre a Siena viene fuori un groviglio più o meno armonioso di interessi difficile da districare. Nei giorni scorsi la Sielna, che fa capo a Bidilo, ha presentato una denuncia per appropriazione indebita e infedeltà patrimoniale contro Cataldo Staffieri, Catilim Maxim e Salvatore Caiata. I primi due sono ex amministratori della Sielna che ne hanno curato lo sviluppo. Caiata, imprenditore del settore della ristorazione, è parlamentare eletto con Fratelli d’Italia alle ultime elezioni. 

L’inchiesta della procura

Le attività di Bidilo sono da tempo al centro di una complessa indagine della procura di Siena, che contesta una serie di reati all’uomo d’affari e ad altri, tra i quali Caiata, Staffieri e Maxim. Le contestazioni riguardano tra le altre cose la provenienza dei fondi utilizzati dalla Sielna di Bidilo per acquisire una lunga serie di bar, ristoranti, immobili e altre attività tra Siena, Firenze, Milano e Roma. A Bidilo viene contestato tra i reati anche l’autoriciclaggio. Nella sola Siena, la società controlla o gestisce 11 locali in Piazza del Campo, lo storico marchio Nannini e altre attività. A Firenze è proprietaria di un altro storico caffè, il Giubbe Rosse. Dopo l’avviso di fine indagini, il pm deve formulare la richiesta di rinvio a giudizio.

“Persona offesa”

Secondo Alessandro Belli, avvocato della Sielna, dalle carte dell’inchiesta – denominata Hidden partner – “emergono alcune fattispecie di reato che trovano la Sielna come persona offesa”. In particolare, vengono contestate tre operazioni di acquisizioni nelle quali i tre avrebbero avuto un ruolo di “interposizione”, acquisendo dai proprietari originari e poi rivendendo alla Sielna le attività ad un prezzo maggiorato.

Gli intrecci con la politica

Caiata, ex presidente del Potenza calcio, era stato candidato dal Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 2018 per poi essere espulso dal Movimento dopo la notizia di una indagine a suo carico per riciclaggio. Eletto comunque, dopo un passaggio al gruppo Misto e il voto di fiducia alla nascita del governo gialloverde, Caiata è passato a Fratelli d’Italia. Partito per il quale si è ricandidato, risultando eletto, alle ultime elezioni. Interpellato da questa testata, Caiata non ha rilasciato dichiarazioni. Belli, avvocato della Sielna, è anche vicepresidente del Siena Calcio, di proprietà di un gruppo armeno ma con consistenti interessi in Russia. In passato Belli è stato consigliere a Pistoia per la Lega Nord.

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