Il Reddito di cittadinanza cambia pelle. Assegno più leggero - V&A
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GovernoPrimo piano Lun 06 marzo 2023

Il Rdc cambia ancora. Sgravi per le imprese che assumono

Per chi è occupabile l'assegno sarà di 375 euro, al massimo per 12 mesi. Per chi non può lavorare, il sussidio sarà di 500 euro su 18 mesi. Il Rdc cambia ancora. Sgravi per le imprese che assumono UFFICIO POSTALE DI SAN PAOLO ROMA POSTE REDDITO DI CITTADINANZA AVVISO REDDITO DI CITTADINANZA FILE UFFICIO POSTALE
Redazione Verità&Affari
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Dal Reddito di cittadinanza alla Misura di inclusione attiva (Mia)

L’assegno massimo per chi è occupabile sarà di 375 euro, al massimo per 12 mesi. Per coloro, che , invece, non sono in condizioni di lavorare il sussidio sarà di 500 euro su 18 mesi. Dovrebbe cambiare così il Reddito di cittadinanza. Almeno secondo una bozza circolata nelle ultime ore. Un documento che però il Tesoro spiega che non è al vaglio degli uffici.

Fatto sta che circolano già i numeri della revisione. Innanzitutto gli occupabili sono stimati attonro alle 400mia unità che beneficeranno del Reddito per sette mesi nel 2023 e comunque non oltre dicembre. Poi potranno fare domanda per il Mia che però avrà un assegno più leggero per chi è in condizioni di andare a lavorare rispetto a chi è in oggettive difficoltà. E come se non bastasse il sottosegretario all’economia, Federico Freni ha anche siegato che la nuova misura creerà concorrenza fra lavoro e sussidio. 

Da sussidio a politiche attive

“Il Mia nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia” ha spiegato Freni, intervenendo ad Agorà Rai Tre. “Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di cittadinanza. Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza”. 

Previsti sgravi per chi assume

Inoltre, nei dodici articoli della bozza, è previsto anche che i datori di lavoro privati che assumeranno i beneficiari della Misura di inclusione sociale con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato potranno avere l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi. Ma solo entro una data soglia: il limite massimo è infatti di 8mila euro l’anno, esclusa la contribuzione Inail. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Nel caso di licenziamento del beneficiario della MIA effettuato nei trentasei mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro è tenuto alla restituzione dell’incentivo fruito. Sono previsti anche vantaggi, sia pure meno interessanti, per i contratti a termine o stagionali. Il documento prevede l’esonero del 50% dei contributi previdenziali per la durata massima di un anno con il limite massimo di importo pari a 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.

“Questo incentivo è riconosciuto esclusivamente al datore di lavoro che inserisce l’offerta di lavoro nel sistema informativo della Mia. – si legge nel documento – Un incentivo è riconosciuto anche alle agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto «a seguito di specifica attività di mediazione effettuata mediante l’utilizzo della piattaforma digitale per la presa in carico». Il beneficio vale il 10% di quanto riconosciuto al datore di lavoro (decurtato dal suo).

Il Rcd è costato è più di mille euro a famiglia. 

Per la precisione, secondo il Codacons, il Reddito di cittadinanza pesa circa 1.078 euro nelle tasche di ogni famiglia italiana che con i propri soldi lo ha finanziato. Secondo l’associazione bisogna “intervenire su tale sussidio al fine di superarne le criticità ma soprattutto per evitare quegli abusi e quegli squilibri che fino ad oggi hanno contraddistinto il Reddito di cittadinanza”. Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “è importante dunque che qualsiasi nuova misura allo studio del Governo preveda una lotta serrata alle truffe e alle illegalità che, in tema di sussidi, pesano sull’intera collettività e sulle casse pubbliche.

Anche perchè si tratta di tanto denaro. Secondo il Codacos, il Reddito di cittadinanza è “ostato fino ad oggi alle casse statali 27,8 miliardi di euro”. Più nel dettaglio, solo nel primo anno di vita sono stati erogati sussidi Rdc per 3,9 miliardi di euro di cui hanno beneficiato 1,1 milioni di famiglie e 2,7 milioni di italiani. Nel 2020 la spesa per il Rdc è salita a 7,14 miliardi di euro (1,57 milioni di nuclei, 3,69 milioni di persone) per raggiungere quota 8,79 miliardi nel 2021. Lo scorso anno il sussidio è costato allo Stato 7,99 miliardi di euro ed è stato destinato a 3,66 milioni di italiani.

“L’importo medio mensile erogato ai beneficiari di Reddito di cittadinanza è aumentato negli anni del +12%, passando dai 492 euro del 2019 ai 551 euro del 2022. E con riferimento all’ultimo anno, il 2022, la regione con più famiglie con almeno una mensilità è stata la Campania con 353.795 nuclei che hanno percepito il Reddito, 877.115 persone coinvolte e un assegno medio più alto (617,16 euro). Oltre 300mila famiglie hanno avuto almeno una mensilità anche in Sicilia” concludono dall’associazione. 

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