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AperturaGoverno Mar 10 ottobre 2023

Nadef, via libera dall'Upb alle stime del governo: "Ma attenzione ai fondi del Pnrr"

L'Ufficio parlamentare di bilancio valida le previsioni alla base della Nota di aggiornamento ma avvisa: incertezze sui fondi europei Nadef, via libera dall'Upb alle stime del governo: "Ma attenzione ai fondi del Pnrr"
Redazione Verità&Affari
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Nadef, via libera dall’Upb ma incertezze sul Pnrr

L’Ufficio parlamentare di bilancio valida le previsioni macroeconomiche contenute nella Nadef. Avvisando però che restano delle incertezze, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei fondo del Pnrr. “Permangono criticità – si legge nella memoria illustrata dalla presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, durante un’audizione sulla Nadef – connesse con l’ipotesi alla base delle previsioni che vi sia l’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell’Italia dei fondi europei del programma Ngeu (Next generation Eu, ndr.). Nei primi due anni del programma l’attivazione di investimenti pubblici è stata modesta e il governo ha quest’estate delineato delle proposte di modifica del Piano“. 

Possibili strozzature

“In un contesto di inasprimento delle condizioni di accesso al credito – prosegue la Cavallari -, affinché lo stimolo all’attività produttiva sia  significativo e duraturo occorre avanzare speditamente con l’attuazione  degli interventi e con le riforme strutturali. La concentrazione delle opere del Pnrr nei due anni finali del programma, oltre a non lasciare  ulteriori margini di rinvio, potrebbe alimentare strozzature nell’offerta, sia con riferimento alle competenze necessarie per gestire e avviare le  opere, sia per lo spiazzamento di altri investimenti”, sottolinea l’Upb. 

Stabilizzazione del debito

L’Upb ha anche evidenziato che la stabilizzazione del debito pubblico prevista dalla Nadef “si basa sulla realizzazione di ipotesi soggette a margini di incertezza” come “la piena attuazione degli interventi del Pnrr” e “l’effettiva realizzazione del programma di dimissioni mobiliari annunciato”, dal quale sono stimati incassi pari all’1% del pil.

“Uno sforzo di bilancio maggiore di quanto previsto nella Nadef si renderà necessario qualora una delle ipotesi dovesse realizzarsi solo parzialmente”, ha rilevato l’Upb. “In particolare – ha aggiunto – su tali prospettive influiranno la piena attuazione degli interventi del Pnrr (essendo esauriti i margini per ulteriori rinvii) e gli eventuali cambiamenti in corso d’opera che potrebbero derivare dalla revisione del Piano, con annesso capitolo RePowerEU, recentemente inviata alla Commissione europea”.

Le previsioni contenute nella Nadef – ha dichiarato – “sono coerenti con quelle del panel Upb (Cer, Oxford Economics, Prometeia e Ref.Ricerche, oltre all’Upb stesso), pur situandosi nella fascia alta dell’intervallo”.

Stima di crescita del Pil coerente con le attese

La validazione del quadro macroeconomico programmatico, sottolinea l’Upb, riguarda nello specifico l’anno 2024, quando si esplicheranno gli effetti della manovra di bilancio che il Governo si appresta a definire. Nel dettaglio “la previsione sulla crescita nel 2024 del Pil reale (all’1,2 per cento) si colloca nell’intervallo di validazione del panel, sebbene in prossimità del valore superiore delle attese del panel” mentre “la stima sulla dinamica del Pil nominale (al 4,1 per cento nel 2024) appare cauta, in quanto si attesta al di sotto della mediana del panel”.

L’impatto della manovra di bilancio sull’attività economica nel 2024 “è simile a quello medio indicato dal panel e coincide con quello stimato dall’Upb”. Nel biennio 2025-26, che non è oggetto di validazione il quadro macroeconomico programmatico della Nadef “appare accettabile, seppure al limite in quanto la crescita del PIL reale coincide con l’estremo superiore delle attese del panel”.

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