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GovernoIn evidenza Gio 16 marzo 2023

La riforma del Mef in Cdm: nasce il dipartimento per le società partecipate

Il Mef si divide in due con la riforma: da una parte resta la gestione del debito, dall'altra quella delle società pubbliche La riforma del Mef in Cdm: nasce il dipartimento per le società partecipate
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il Tesoro si divide in due

E alla fine la riforma del Mef fa un passo decisivo e arriva in Consiglio dei ministri. L’idea di fondo resta quella spacchettare i poteri del Tesoro: da una parte resta la gestione delle questioni internazionali e del debito pubblico, dall’altra ci saranno tutti i problemi legati alle società partecipate che poi si portano dietro anche tutta la questione delle nomine di cui si sta parlando da mesi.

Si tratta di un progetto voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti che dovrà individuare a breve un nuovo direttore che si andrà ad affiancare a Riccardo Barbieri. Entrando nel dettaglio del documento che Verità&Affari ha potuto consultare si vede che “il Dipartimento dell’economia avrà competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico”.

Valorizzazione delle partecipate

Due i punti principali. In tema di partecipate è evidenziato che il nuovo dipartimento avrà il compito di valorizzazione le partecipazioni societarie dello Stato, anche tramite operazioni di privatizzazione e dismissione, e la relativa attività istruttoria e preparatoria”. Non solo perché i suoi compiti riguarderanno anche il  monitoraggio della riforma delle società a partecipazione pubblica e la valutazione degli impatti degli interventi finanziari e politiche tariffarie e concessorie.

Poi c’è tutto il capitolo dedicato alla valorizzazione dell’attivo e del patrimonio pubblico attraverso l’attività “di censimento e analisi delle componenti dell’attivo delle pubbliche amministrazioni e di programmazione della dismissione dell’attivo immobiliare pubblico”. 

Gli uffici

Il dipartimento sarà articolato in tre uffici. Ci sarà un ufficio ad hoc per gli interventi finanziari in economia, un dipartimento per le partecipazioni societarie e una sezione del ministero che si occuperà di tutelare gli attivi strategici e valorizzare il patrimonio pubblico. “Sono, inoltre, assegnati al Dipartimento due posti di funzione di livello dirigenziale generale per le specifiche esigenze di consulenza, studio e ricerca nelle materie di competenza, anche con riferimento alle esigenze di supporto nell’attuazione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dei progetti strategici che riguardano investimenti pubblici e privati, nonché, per le esigenze connesse all’attuazione del programma Next Generation Eu”.

L’Iter

Il passaggio in Consiglio dei ministri non è che il primo di una trafila che prevede alcune tappe intermedie. Dopo il probabile Dpcm infatti ci sarà un passaggio al Consiglio di Stato e un ulteriore via libera che dovrebbe arrivare dalla Corte dei Conti. I nomi del nuovo direttore? Fuori dai giochi Antonino Turicchi, già direttore generale Cassa depositi e prestiti e attuale presidente di Ita Airways, sono in pole position Paolo Ciocca (commissario Consob) e Marcello Sala (ex vicepresidente di Intesa Sanpaolo). 

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