Tetto al prezzo del gas accordo al ribasso, Meloni chiede lo sconto
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Governo
GovernoPrimo piano Gio 17 novembre 2022

Sul tetto al prezzo del gas accordo Ue al ribasso. E la Meloni chiede uno sconto

A Bruxelles nonostante tutto si continua a parlare di tetto al prezzo del gas, o comunque di qualcosa che possa essere spacciato per tale. Sul tetto al prezzo del gas accordo Ue al ribasso. E la Meloni chiede uno sconto GIORGIA MELONI
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Il tetto al prezzo del gas

A Bruxelles nonostante tutto si continua a parlare di tetto al prezzo del gas, o comunque di qualcosa che possa essere spacciato per tale, ma le ipotesi allo studio rimangono vaghe e diventano sempre meno ambiziose.

Nell’ultimo «schema di meccanismo di correzione del mercato del gas» presentato ieri dalla Commissione agli ambasciatori Ue la «correzione» dovrebbe scattare quando i prezzi raggiungessero «livelli eccezionali», e per «livelli eccezionali» si fa esplicito riferimento a quelli toccati ad agosto, quando si arrivò a 350 euro per megawattora (per intenderci, ieri alla borsa di Amstedam il gas veniva scambiato a 115 euro, mentre esattamente un anno fa a 43 euro). Nel frattempo, nel bilaterale col presidente americano Joe Biden durante il G20 di Bali in Indonesia, la premier Giorgia Meloni ha discusso di un possibile sconto sul gas liquefatto venduto dagli Usa all’Europa.

Il documento della Commissione europea

Ad anticipare alcuni passaggi del documento della Commissione europea sullo strumento per tenere sotto controllo i prezzi del gas è stata ieri l’Ansa. Il «meccanismo di correzione», si legge, deve da un lato evitare «gravi rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento» (una formula con cui si tiene conto dei timori espressi in più occasioni dal governo tedesco, secondo il quale l’introduzione di un tetto al prezzo porterebbe i fornitori a cercare altri acquirenti, magari nel mercato asiatico) e dall’altro lato «agire come uno strumento efficace contro episodi di prezzi del gas straordinariamente elevati».

Il meccanismo, precisa la Commissione, «deve essere attivato solo se i prezzi raggiungono livelli eccezionali (rispetto ai mercati globali)» e, pur non indicando una soglia precisa, fa poi riferimento all’«eccezionale aumento dei prezzi evidenziato nel mese di agosto 2022» quando il prezzo arrivò a 350 euro.

L’agenda

Di questa ipotesi di lavoro discuteranno in questi giorni i rappresentanti permanenti Ue, a nome dei singoli Stati. Se troveranno un accordo, la Commissione potrebbe prenderlo come base per una sua proposta legislativa, da presentare prima del consiglio straordinario dell’energia del 24 novembre, che riunirà i ministri dei 27 Stati membri.

Ieri intanto parlando con i giornalisti Giorgia Meloni ha fatto il punto dei suoi numerosi incontri bilaterali durante il G20. Richiestissima, «non sono riuscita a organizzare tutti gli incontri che ci sono stati richiesti», ha detto. Parlando poi in particolare del «lungo e molto cordiale colloquio» con Biden, la Meloni ha assicurato che «gli Usa garantiscono la loro disponibilità a aumentare le forniture di gas» all’Europa. Un impegno che si scontra con le difficoltà registrate dall’impianto di esportazione di Freeport, nel Golfo del Texas, che non ha ancora ripreso l’attività dopo l’esplosione che lo ha gravemente danneggiato lo scorso giugno. All’epoca si disse che l’impianto (che indirizzava il 70% del suo gas in Europa) sarebbe stato riparato in tre settimane.

Rimane poi aperta la questione dei prezzi, ha continuato la Meloni, «ma abbiamo trovato un’amministrazione (Usa, ndr.) disponibile a ragionare con la Commissione su una soluzione per calmierare i prezzi, atteso comunque che i fornitori di gnl sono aziende private…».

Di chi è figlia la crisi

La Meloni ha anche voluto sottolineare che «la crisi energetica viene da lontano, non è figlia della guerra in Ucraina, ma è stata acuita dalla guerra. È figlia, invece, di scelte fatte dall’inizio del millennio, che hanno messo l’energia ostaggio del rapporto tra fornitori e consumatori e ostaggio della speculazione». Mentre la Meloni era in Asia, da Roma il Tar del Lazio forniva un assist al governo, intenzionato ad aumentare l’aliquota dell’imposta sugli extraprofitti delle aziende dell’energia: i vari ricorsi presentati da queste ultime contro il tributo sono stati dichiarati inammissibili.

Condividi articolo