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AperturaImmobiliare Gio 02 febbraio 2023

Con 15 miliardi di crediti dei bonus bloccati a rischio 25 mila imprese

Le stime dell'Ance: ogni miliardo di crediti bloccati in pericolo chiusura 1.700 imprese. Le vie per sbloccare la situazione. Con 15 miliardi di crediti dei bonus bloccati a rischio 25 mila imprese
Redazione Verità&Affari
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Crediti bloccati, rischiano 25 mila imprese

Il bilancio è drammatico ed è stato tracciato dall’Ance ieri: i crediti bloccati derivanti dai bonus sulla casa, dal Superbonus in giù, rischiano di fare un’ecatombe tra le imprese delle costruzioni. Per ogni miliardo di crediti incagliati, ha spiegato l’Associazione nazionale costruttori edili, si fermano circa 6 mila cantieri tra villette unifamiliari e condomini. La conseguenza è che rischiano di fallire circa 1.700 imprese e produrre circa 9 mila disoccupati.

Stime che il Sole24Ore ha esteso ipotizzando, in modo prudenziale, un totale di 15 miliardi di crediti bloccati. I risultati fanno paura: 25 mila imprese a rischio fallimento, 130 mila disoccupati e conseguenze incalcolabili su tutte le aziende della filiera dell’edilizia.

Tre vie per sbloccare la situazione

In manovra il governo ha provato a dare un segnale, con l’aumento del numero di cessioni del credito possibili. Ma non basta per togliere gli intoppi e far ripartire un mercato ormai ingolfato. Sono tre le direttrici – spiega il Sole – in cui le associazioni di categoria si stanno muovendo. La prima, la più intricata e per cui non c’è ancora una chiara via da seguire, è riuscire a non penalizzare chi acquista crediti fiscali in buona sede poi sequestrati per procedimenti in ambito penale. Questi crediti, infatti, vengon bloccati e rischiano di stare fermi per anni.

La seconda strada, continua il Sole, è il cosiddetto “modello Treviso”. La provincia ha acquistato da due banche crediti per 14,5 milioni di euro: se riprodotto su larga scala sarebbe una valvola di sfogo per il sistema ad oggi bloccato. La terza e ultima via da percorrere è un ritorno a pieno regime della partecipazione degli operatori che hanno contribuito inizialmente a far decollare il sistema. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è il ritorno sul mercato dei crediti di Poste.

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