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ImmobiliarePrimo piano Lun 13 febbraio 2023

Immobiliare, la PropTech Casavo taglia il 30% della forza lavoro

La PropTech Casavo annuncia l'intenzione di tagliare il 30% della forza lavoro a causa del rallentamento del settore immobiliare Immobiliare, la PropTech Casavo taglia il 30% della forza lavoro Giorgio Tinacci ceo di Casavo
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

La PropTech Casavo taglia il 30% dei lavoratori

Casavo, startup italiana attiva nel settore immobiliare, ha annunciato l’intenzione di licenziare il 30% della propria forza lavoro, affermando che si troverà ad affrontare una fase complessa per le difficoltà del mercato residenziale e dei capitali. Secondo le comunicazioni degli scorsi mesi, la piattaforma PropTech ha oltre 450 dipendenti. Fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci – che ricopre anche la posizione di ceo – Casavo aveva annunciato un importante raccolta di capitale da 400 milioni di euro nel luglio 2022 (round di finanziamento guidato da Exor con la partecipazione di Neva SGR del gruppo Intesa Sanpaolo) e più di recente aveva registrato un investimento anche da UniCredit.

In un messaggio ai dipendenti, Tinacci ha affermato che “le dinamiche del mercato residenziale influenzano le nostre prestazioni aziendali e i mercati dei capitali azionari per le società tech influenzano la nostra capacità di accedere a finanziamenti esterni”. Secondo il ceo, i mercati residenziali “dovrebbero attraversare un ciclo al ribasso a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del più ampio contesto inflazionistico” e quindi Casavo non può “escludere la possibilità di volumi ridotti, cicli di vendita più lunghi e prezzi potenzialmente in calo”.

Finanziamenti esterni bloccati

Inoltre, i mercati dei capitali azionari per le società tech ad alta crescita sono in una fase di “reset”, con valutazioni drasticamente diminuite e investitori estremamente cauti. Di conseguenza, “sarebbe irresponsabile fare affidamento su ulteriori finanziamenti esterni a breve termine – ha spiegato – Ciò implica la necessità di raggiungere l’autosostenibilità finanziaria il prima possibile e fortunatamente siamo in una posizione solida grazie al nostro recente round di serie D”.

Tra le iniziative messe in campo, oltre ai licenziamenti, c’è il ridimensionamento del progetto iBuying, la focalizzazione sui mercati core (con la sospensione di mercati selezionati che sono ancora non redditizi o su scala ridotta) e il passaggio da un framework “growth” a un focus sulla “profitability“.

“Sebbene abbiamo sempre avuto una tempistica di breakeven chiara, l’ambiente di mercato ci costringe a intraprendere azioni più drastiche quando si tratta di gestione attiva dei costi”, ha aggiunto.

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