Nell'ex scalo Farini la Milano del Futuro, Fs mette in vendita l'area
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ApprofondimentiImmobiliare Gio 27 aprile 2023

Nell'ex scalo Farini, la Milano del Futuro. Fs mette in vendita l'area

Insieme all'altro ex scalo adiacente, lo scalo Farini di Milano, sarà ora al centro di uno dei più grandi piani di rigenerazione urbana. Nell'ex scalo Farini, la Milano del Futuro. Fs mette in vendita l'area
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

La vendita dell’ex scalo Farini di Milano

È un’area di circa 360 mila metri quadrati, che si allunga alle spalle della stazione di Porta Garibaldi di Milano, che vuol dire a due passi dalla city finanziaria di piazza Gae Aulenti, dove c’è la torre di Unicredit. E che sta attaccata alla movida chic di Corso Como. Quello di Farini è stato per anni il principale scalo ferroviario del capoluogo lombardo.

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Insieme all’altro ex scalo adiacente, Milano San Cristoforo, sarà ora al centro di uno dei più grandi piani di rigenerazione urbana, mai disegnati in Europa. Oltre un milione di metri quadri, che si trasformeranno in aree verdi, case e servizi, rimarginando la ferita, che la fitta rete di binari aveva lasciato sulla città. Un’operazione targata Fs Sistemi Urbani, società del gruppo Fs Italiane, impegnata nella fase decisiva del progetto e che ha dato il via alla procedura di vendita delle aree.

“Lanciamo un sogno che vorremo far diventare realtà nei prossimi anni – ha commentato Umberto Lebruto, amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani -. Un tassello urbanistico oggi vuoto da riempire facendo crescere i quartieri limitrofi e cercando di ricucire quella ferita storica rappresentata dalla ferrovia qui in Farini”.

Cosa diventerà l’ex scalo Farini

Per le sue grandi dimensioni l’ex scalo potrebbe ospitare servizi di innovazione per attività artigianali e manifatturiere, servizi di carattere pubblico, oltre a una parte significativa di residenza. Ma più del 65% della superficie sarà destinata a verde pubblico. “Nell’area costruita già esistente – ha continuato l’amministratore della società – c’è già un primo tassello che stiamo per concludere in vendita che è dedicato all’Accademia di Brera, con un ampliamento dell’accademia con dei laboratori. In più è previsto di realizzare uno studentato di circa 10mila metri quadri di Slp”.

La ricerca di un player

Da adesso parte ufficialmente la ricerca di un player, interessato a sviluppare l’area. Non c’è ancora un prezzo fissato. Ma l’obiettivo “è cercare di vendere in maniera equilibrata rispetto al mercato ma di vendere bene – ha spiegato ancora l’ad – perché i soldi che entrano nelle casse di Ferrovie da questa vendita rappresentano un tesoretto da investire su opere di infrastruttura ferroviaria a Milano”. In particolare per la Circle line, ovvero il completamento dell’anello ferroviario che abbraccia la città, e altre migliorie sulla rete. E se la partita si rivelerà davvero proficua, il resto delle plusvalenze finirà nelle casse di Ferrovie per cercare “di garantire ai cittadini un servizio ferroviario migliore. Chiediamo meno soldi allo Stato e il cittadino paga meno tasse per un servizio di qualità”, ha concluso Lebruto.

Il progetto di riqualificazione

Il progetto di riqualificazione degli ex scali ferroviari milanesi ha avuto inizio formalmente nel 2017 con la sottoscrizione dell’Accordo di programma per la riqualificazione degli ex scali ferroviari, tra Comune di Milano, Regione Lombardia e gruppo FS Italiane. A fine 2018 era stato lanciato il “Concorso Farini”, concorso d’idee internazionale per arrivare ad un masterplan di trasformazione e rigenerazione urbana degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo. Una prima bozza di disegno per dare forma ad un pezzo della Milano del futuro.

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