Gli speculatori del Superbonus: chi guadagna dai crediti bloccati - V&A
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ImmobiliareIn evidenza Lun 12 dicembre 2022

Gli speculatori del Superbonus: ecco chi ci sta guadagnando dal blocco delle cessioni dei crediti

Il blocco della cessione dei crediti del Superbonus favorisce una sola categoria: gli speculatori che li rilevano con grandi guadagni. Gli speculatori del Superbonus: ecco chi ci sta guadagnando dal blocco delle cessioni dei crediti
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Gli speculatori del Superbonus

C’è attesa per le mosse del governo per sbloccare il problema della cessione dei crediti a imprese e privati derivanti dai vari ecobonus: dal 90% del bonus facciate al Superbonus 110%. Nell’attesa di una risoluzione al problema che potrebbe portare a coinvolgere aziende che hanno capienza per acquistare i bonus fiscali come le utility dell’energia, vari soggetti si sono già messi all’opera per trarre vantaggio dalla situazione.

Si tratta di società di intermediazione finanziaria di vario genere che, lucrando sull’affare interessi che vanno dal 35 al 50%, sono disponibili a farsi carico del credito fiscale delle imprese che non riescono più a cedere questi crediti alle banche che ormai hanno i cassetti fiscali pieni.  

Gli intermediari del Superbonus

Una premessa è necessaria: queste società sono solo intermediarie per altri soggetti e questo tipo di cessione è effettuata tassi da usura dato che si prenderebbe il 60% del credito fiscale riconosciuto al 110%. Da sottolineare che operano solo con società, non con i privati, e per cifre di cessione del credito di almeno 100 mila euro. Uno di questi intermediari ha specificato di lavorare solo per importi superiori al milione di euro e che i crediti sarebbero stati ceduti a banche elvetiche.

Lo stesso ha anche detto che solo Enel X era disposta ad acquisire crediti fiscali  fino a 100mila euro pagandoli l’88%  ma che al momento aveva chiuso questa possibilità. Enel, interpellata sulla vicenda, ha detto però di non avere informazioni in proposito. Queste società chiedono anche dei diritti di intermediazione intorno al 2%, che su un milione di euro vuol dire 20 mila euro.

I bei tempi andati

Purtroppo anche altre vie per la cessione del credito fossero percorribili, oltre alle utility, le banche potrebbero essere autorizzate a compensare i crediti fiscali con i crediti degli F24 dei loro clienti. Chi cede il Superbonus 110% subirà una notevole decurtazione rispetto a quanto atteso.

E pensare che le banche quanto venne varata la misura, il 19 maggio 2020,  facevano a gara per offrire le condizioni migliori possibili, anche perché i tassi di interesse in quel momento erano praticamente a zero. Qualche istituto era arrivato ad offrire fino al 106% per poi scendere al 104% poi al 102%. Le ultime pratiche accettate dagli istituti bancari erano intorno al 90-92%, e qualcuna anche più bassa.

Le truffe sui bonus per l’edilizia

Ora le imprese edilizie che hanno effettuato lo sconto in fattura non riescono a piazzare i crediti fiscali che hanno preso in carico. Il vero problema è che, soprattutto a livello del bonus facciate al 90%, le truffe si sono sprecate. E anche chi ha fatto davvero i lavori, dato che su questo bonus (ora al 60%) a differenza del Superbonus non c’erano tetti di spesa, molte imprese edili, complici gli amministratori di condominio, ne hanno largamente approfittato. Basta pensare che una spesa preventivata per rifacimento facciata visionata da Verità&Affari, senza sconto in fattura, di 350mila, con lo sconto in fattura è diventata pari a 550 mila euro.

Certo è che fino a quando si potrà avere, si spera con regole certe, la cessione del credito fiscale (meglio se diretta alla banca da parte del condominio senza sconto in fattura tramite le imprese edili)  i lavori con il Superbonus al 110% se si è fatto in tempo a depositare la pratica, o con la nuova detrazione al 90% non potranno ripartire.  Come già detto le banche si sono fatte esigenti e quindi quanto potrebbero pagare un credito fiscale al 90%? Il 70%? Forse, ma magari anche di meno rendendo così l’efficientamento energetico di difficile realizzazione.

 

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