Stop del governo al superbonus 110: niente proroghe e nuovi fondi
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Immobiliare Mer 29 giugno 2022

Stop del governo al superbonus 110: niente proroghe e nuovi fondi

Il Superbonus 110 è ormai al capolinea. La notizia arriva dalla riunione tra maggioranza ed esecutivo che si è tenuta alla Camera. Stop del governo al superbonus 110: niente proroghe e nuovi fondi Superbonus
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Cosa cambia per il superbonus 110

Il Superbonus 110 è ormai al capolinea. La notizia arriva dalla riunione tra maggioranza ed esecutivo che si è tenuta alla Camera in cui è maturata la decisione di uno stop a a qualsiasi ipotesi di nuova proroga per l’incentivo. L’esecutivo non sarebbe disponibile a mettere in campo ulteriori risorse per finanziare la misura, rispetto a quelle già stanziate. In sostanza ai fondi (già finiti) non ne verranno aggiunti altri. Il rischio concreto per molti è quindi quello di dover lasciare i fondi a metà. Ci sarebbe invece una apertura sulla verifica della possibilità di allargare le maglie del meccanismo delle cessioni, ampliandolo ad altri soggetti oltre alle banche, con la sola esclusione delle persone fisiche.

All’incontro, oltre a un rappresentante per ogni gruppo, erano presenti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Debora Bergamini e Laura Castelli, vice ministro all’Economia. A illustrare le difficoltà di copertura delle misure è stato il capo di gabinetto del Mef, Giuseppe Chiné.

Il «D Day» fiscale

Intanto arriva il 30 giugno che è una data da bollino rosso per quanto riguarda il calendario delle scadenze fiscali . Per famiglie, commercialisti e Caf. Da un lato giovedì è l’ultimo giorno per cui sarà possibile chiedere l’Assegno unico, evitando di perdere gli arretrati da marzo. Dall’altro, ci sono una serie di scadenze fiscali che mettono pressione sui fiscalisti. Con tanto di rischi di errori che si moltiplicano, Non a caso, in un incontro con il Tesoro lunedì scorso, ha chiesto al governo di far slittare «al 20 luglio 2022 del termine di versamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto in scadenza il 30 giugno» come ha spiegato in una nota il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio.

Ultimi giorni per l’assegno unico

Le famiglie che non hanno ancora presentato domanda per l’assegno unico devono quindi affrettarsi. Per sapere di quale importo beneficeranno l’ente previdenziale guidato da Pasquale Tridico ha anche messo a disposizione un simulatore che calcola il dovuto in base all’Isee. E proprio qui c’è un punto dolente. É possibile determinare l’Isee direttamente sul sito dell’Inps, ma non per tutti è così immediato. Non sono in pochi infatti a rivolgersi a Caf e commercialisti che finora hanno svolto il servizio gratuitamente, ma che puntano a farlo pagare circa una ventina di euro in modo da ricavare denaro da investire nella struttura in continua formazione. E sempre meno pagata dallo Stato che da tempo ha ridotto i finanziamenti ai Caf.
Tornando all’Assegno unico, chi è sprovvisto di Isee può comunque presentare doma manda sul sito dell’ente ottenendo da luglio l’accredito dell’importo minimo di 50 euro al mese per figlio. Al 31 maggio, le domande erano oltre 5 milioni con appena il 23% dei richiedenti che rientra nella categoria dell’assegno minimo.

Altri bonus e agevolazioni

Bonus e agevolazioni legate a pandemia, crisi economica e rialzo dei costi delle bollette hanno moltiplicato il lavoro degli esperti contabili, già di per sé complesso a causa di un calendario fiscale pieno di appuntamenti. Gli interventi del governo hanno richiesto a Caf e commercialisti un continuo aggiornamento. D’altro canto è evidente che le casse pubbliche hanno necessità di incassare il dovuto per far quadrare i conti in una delicata situazione in cui la questione scostamento del deficit è finita nel dimenticatoio. «Abbiamo piena consapevolezza del momento delicato che il Paese sta attraversando a causa delle difficoltà del quadro economico indotte prima dall’emergenza pandemica e ora da quella legata al conflitto in Ucraina» ha dichiarato de Nuccio. E poi ha aggiunto: «apprezziamo anche lo sforzo che l’esecutivo sta mettendo in campo per calmierare i prezzi dell’energia, provando così ad alleviare, per quanto possibile, le difficoltà di imprese e cittadini. In questo scenario, consentire il pagamento senza la maggiorazione dello 0.40% fino al 20 luglio, produrre entro quella data un maggior gettito per le casse dell’erario, oltre a consentire ai contribuenti e ai commercialisti che li assistono di effettuare gli adempimenti senza affanni e con la dovuta diligenza professionale, nell’ottica di favorire la compliance e razionalizzare il calendario fiscale».

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