Superbonus e crediti bloccati: cosa farà il governo con gli esodati
Gli esodati del Superbonus si sono costituiti in associazione e ora cercano di fare pressing su Governo e Regioni.
Secondo Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, sul prolungamento del Superbonus, come suggerisce Ance, “ha senso fare una valutazione, la stiamo facendo a livello di governo in raccordo con il ministero dell’Economia. L’idea è quella di verificare a che punto sono le opere di chi ha già iniziato la pratica e quindi ha già affrontato alcune spese per il completamento”. Il governo sa bene che lo stop alla cessione del credito ha provocato non pochi problemi a chi aveva già iniziato le opere con progettisti e cantiere aperti, ma ancora non si è arrivati a una soluzione per quelli che ormai tutti chiamano gli esodati del Superbonus. Ossia chi pensava di poter fare una cosa approvata dal governo Conte che poi il governo Meloni ha cancellato.
Gli esodati
Gli esodati del Superbonus si sono costituiti in associazione e ora, dopo l’ultimo incontro al tavolo di lavoro con il Mef sullo sblocco dei crediti fiscali, cercano di fare pressing su Governo e Regioni per stringere i tempi sul provvedimento. “Non possiamo aspettare la fine dell’estate per la soluzione di un problema che da troppo tempo ha messo a repentaglio tutto il sistema sociale – ha detto Simone Giovanna, presidente dell’associazione -. Non ci fermeremo fino alla totale risoluzione del problema. Attendiamo una riunione decisiva sulla tempistica legislativa del decreto e la sua stesura completa e definitiva alla quale abbiamo contribuito con la redazione della prima bozza di proposte”.
I lavori bloccati
La richiesta più pressante è quella della riapertura della cessione del credito per chi ha fatto le cose in regola e adesso si trova in grave difficoltà. Il problema è che molti esodati hanno investito tutti i loro risparmi per effettuare i lavori che ora sono rimasti bloccati perché, senza la cessione del credito, le imprese edili che avevano accettato di fare i lavori in questa modalità ora si trovano impossibilitati a cedere a terzi i loro crediti fiscali. Questi crediti sono cedibili in soli 5 anni a differenza dei 10 anni necessari per quelli derivanti da ristrutturazioni edilizie. Ma nella maggior parte casi le aziende edili hanno esaurito il loro credito fiscale e quindi l’unica strada è quella della cessione.
“In Italia migliaia di persone sono state truffate da uno Stato che, in maniera deliberata e scorretta, ha deciso di cambiare le regole di una legge, sulla base della quale tanti cittadini hanno impegnato, a vario titolo, il loro immediato futuro economico – dice ancora l’associazione esodati Superbonus – a causa delle 29 variazioni operate a partire da novembre 2021, il Superbonus 110% e il meccanismo della cessione del credito sono diventate una trappola senza uscita per famiglie, imprenditori e professionisti”.