Superbonus, Bankitalia spiega: "Costi ingenti e non controllabili"
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ImmobiliarePrimo piano Mar 21 febbraio 2023

Superbonus, Bankitalia lo boccia: "Costi ingenti e poco controllabili"

"Costi ingenti per il bilancio pubblico" e impatto sui conti "difficile da controllare": lo ha detto Giacomo Ricotti di Bankitalia Superbonus, Bankitalia lo boccia: "Costi ingenti e poco controllabili"
Redazione Verità&Affari
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Superbonus, Bankitalia lo boccia

“Costi ingenti per il bilancio pubblico” e impatto sui conti “difficile da controllare”. Il giorno dopo la prima apertura del governo alla soluzione per sbloccare i crediti incagliati è Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, a certificare le difficoltà a tenere a bada le risorse impegnate dal Superbonus in audizione al Senato. 

“Il Superbonus ha avuto un impatto assai significativo sul settore delle costruzioni” e “circa la metà degli investimenti che hanno beneficiato del Superbonus non si sarebbero cioè verificati in assenza dell’incentivo”, ha spiegato Ricotti, riconoscendo che la misura ha avuto degli effetti positivi. Ma l’altra faccia della medaglia sono “oneri per il bilancio pubblico comunque ingenti”, e sono cresciuti nel biennio, “riflettendo la forte accelerazione nel ricorso alla misura”. 

Non solo. Ad aggravare gli impatti negativi del Superbonus la sostanziale assenza di controlli a monte, almeno al momento dell’introduzione della misura. “Proprio per la natura automatica e l’assenza di controlli a monte, il minore gettito che deriva dagli incentivi fiscali è più difficile da controllare, non permettendo quindi un monitoraggio del costo per il bilancio pubblico”. Pertanto, spiega Ricotti, “con questi strumenti può verificarsi che l’utilizzo effettivo degli incentivi da parte dei contribuenti si discosti dalle risorse stanziate”.

Superbonus, pro e contro dei limiti delle cessioni dei crediti

Ricotti si è concentrato anche sui vantaggi e gli svantaggi creati dalla decisione, poi ritrattata, di limitare il numero e la tipologia di cessioni dei crediti a causa delle numerosi frodi. “In una prima fase, caratterizzata da una circolazione dei crediti d’imposta praticamente illimitata, si sono registrati ingenti volumi di frodi”, ha ricordato. Ma la conseguenza di limitare le cessioni “ha finito per penalizzare anche le imprese virtuose”. 

“Il fatto che la quasi totalità dei comportamenti fraudolenti abbia riguardato fattispecie prive in origine di un rigoroso apparato di controlli di natura preventiva, conferma l’importanza di simili presidi”, sottolinea Ricotti. In generale, quindi, “nel disegno di nuove misure agevolative” servirebbe “un potenziamento dei controlli nella fase iniziale, sia pure a scapito di un riconoscimento meno snello delle agevolazioni in capo ai beneficiari”. Una serie di presidi “a monte”, “di semplice applicazione, possono aiutare anche ad evitare onerose attività di controllo ex post, che contribuiscono a generare incertezza per gli operatori”.

L’automatico riconoscimento degli incentivi, “in assenza di qualsiasi forma di controllo preventivo, infatti, porta con sé il rischio che le misure siano utilizzate in modo improprio (ad esempio in assenza dei relativi presupposti) se non fraudolentemente, e questo anche a prescindere dalla forma in cui vengono attribuite (crediti d’imposta, deduzioni o detrazioni)”, ha concluso Ricotti.

“Riforma fiscale per le agevolazioni”

Al centro dell’audizione di Ricotti anche una possibile revisione delle agevolazioni fiscali. “Qualunque intervento di revisione delle agevolazioni esistenti ha effetti sul bilancio – ha spiegato il capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia – e se non coperto da nuove entrate o minori spese va valutato in termini di finanza pubblica perché il debito è alto”.

Tuttavia, ha continuato Ricotti, “appare opportuna una verifica dell’effettiva utilità delle numerose agevolazioni fiscali attualmente in essere. Questo esercizio potrebbe inserirsi in una organica riforma fiscale, attesa da tempo nel nostro Paese, che sostenga la crescita, incentivando l’offerta di lavoro e l’attività d’impresa”.

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