Longino&Cardenal torna ai livelli del 2019. "Stellati sempre pieni"
Il gruppo che rifornisce l'80% degli chef stellati con i suoi cibi preziosi torna ai livelli del 2019. L'ad: "Stellati sempre pieni" Riccardo Uleri ad Longino&CardenalLongino&Cardenal torna ai livelli del 2019
Ristoranti stellati in crescita e sempre affollati fanno bene a Longino&Cardenal, gruppo milanese che da 30 anni è il punto di riferimento per la ristorazione di qualità. Che acquista dalla società capitanata da Riccardo Uleri caviale, tonno rosso del Mediterraneo, hamon iberico e altre prelibatezze made in Italy e importate da tutto il mondo. Dopo due anni complicati a causa del Covid, che prima ha azzerato e poi reso difficile gustare la cucina degli chef, il 2022 è stato all’insegna della ripresa e anche quest’anno, nonostante qualche incertezza in più, sta partendo col piede giusto.
“Il settore della ristorazione si sta riprendendo, gli stellati sono sempre pieni, ma i clienti sono diventati molto attenti e selettivi” racconta a Verità e Affari l’amministratore delegato Uleri, che nel 1993 ha rilevato l’azienda di La Spezia, trasferendola a Pogliano Milanese, alle porte di Milano, e di cui ora controlla il 78% dopo la quotazione del gruppo sul listino Egm nel 2008.
E-commerce in crescita dopo il Covid
Nel 2020, proprio per far fronte all’emergenza Covid che aveva chiuso i ristoranti, la società ha lanciato un’e-commerce dedicato ai privati che adesso “sta crescendo bene, dopo aver avuto una battuta d’attesto nella prima parte del 2022, anche se la quota sul fatturato globale rimane ancora piccola, a singola cifra” racconta l’ad. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a espanderci verso l’alto di gamma. C’è ancora tanto lavoro da fare per saturare il mercato di fascia alta che per noi sono i ristoranti stellati e gli hotel di fascia alta”.
Oltre che il mercato degli chef, Longino&Cardenal si rivolge anche ai tanti italiani che amano stare ai fornelli e che cercano prodotti esclusivi che non si trovano nelle catene distributive tradizionali. “Puntiamo molto sulla Lombardia e su Milano dove consegniamo in giornata” ricorda l’ad. Ma la cucina di alto livello ormai è una tendenza mondiale grazie anche ai tanti programmi televisivi che hanno fatto diventare gli chef delle stelle globali.
Si punta sull’estero e l’obiettivo è Londra
All’estero, il gruppo è presente in tre città simbolo come Hong Kong, Dubai e New York. in Cina ha aperto nel 2013 e, dopo le chiusure dovute alla pandemia e alla politica dello zero Covid, Uleri ha grandi aspettative di crescita per quest’anno, così come per New York, filiale aperta a fine 2019 e ora in piena espansione. “Ci aspettiamo molto dagli Stati Uniti, dove pensiamo di raddoppiare in una altra città della costa occidentale, mentre in Europa l’obiettivo è arrivare a Londra” sottolinea l’ad. Intanto ad Hong Kong e a Dubai nel 2022 è stato attivato anche l’e-commerce, mentre il prossimo obiettivo è di lanciarlo anche a New York, ma per farlo è necessario puntare su una campagna pubblicitaria per farlo conoscere.
A livello di numeri, le prime indicazioni mostrano un 2022 “in linea con il 2019, quando il fatturato era stato di 33 milioni di euro, contro i poco più di 26 milioni del 2021 e i 19,3 milioni del 2020. A livello di clienti, invece, i numeri sono in crescita, ma siamo ancora un po’ sotto rispetto a quelli del 2019″ conclude l’ad.